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Michele Rossi – Quello che deve accadere, accade

Autore: Michele Rossi

Casa Editrice: Giunti

Pagine: 288

Prezzo di copertina: € 14,90

 

Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni vengono raccontati in questo notevole volume anche al di là degli aspetti musicali. E' infatti superfluo riaffermare con queste pagine che si tratta di due giganti della musica italiana, anzi dal punto di vista del rock, dei capiscuola che hanno prodotto i frutti migliori e più meritevoli di lodi; tra queste pagine però emerge anche una statura artistica totalizzante, che tocca una filosofia di vita rivolta completamente alla meditazione ed alla creazione. E se le propensioni del verbose Ferretti sono arcinote ai più, non così si può dire del silenzioso e volitivo Zamboni, colui che ha cambiato il corso del punk / new wave italiani al suono di chitarra elettrica grattugiata. Stupisce semmai l'inquietudine di questi due personaggi che, incuranti del successo e dei riconoscimenti ad un certo punto copiosi, hanno scelto consapevolmente per tutta la vita di progredire dal punto di vista artistico, optando spesso per la strada più tortuosa, in modo da poter esprimere liberamente le proprie idee. 

Michele Rossi dedica più di metà del libro agli oscuri anni dei dissidi personali tra i due, non fornendoci spiegazioni univoche, ma facendo balenare più e più volte lo spettro della gelosia artistica: tutto sommato lo stesso sentimento truce e silenzioso che fa vacillare molti matrimoni d'amore.

C'è ovviamente anche spazio per la musica: dai CCCP - Fedeli alla linea, interessanti più per i loro intenti provocatori che per la qualità delle canzoni, all'esperienza di rock cameristico un po' abortita dei Per Grazia Ricevuta (e qui Francesco Magnelli e Ginevra Di Marco non ci fanno umanamente una gran figura), passando per gli autentici trionfi del Consorzio Suonatori Indipendenti.

Ferretti e Zamboni, seguendo gli auspici finali dell'autore, si sono recentemente riappacificati. Forse adesso ad unirli sarà soltanto la comune passione per la montagna e non il punk rock ed i suoi derivati. L'auspicio di tutti noi è che il sodalizio si ricomponga anche dal punto di vista musicale, anche soltanto per un ultimo disco che getti un po' di luce in questi anni bui. D'altronde sono loro che hanno scritto roba come Linea Gotica. Conoscete un altro disco italiano di tale inusitata profondità di pensiero?

 Lorenzo Allori