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The Big Four – Live From Sofia, Bulgaria

 
 
Il 22 giugno 2010 le Quattro più grandi band della storia del thrash metal anni '80 (Anthrax, Megadeth, Slayer e Metallica) hanno dato vita ad uno spettacolare concerto al Levki Stadium di Sofia. Questo evento irripetibile per tutti i veri metal kids è stato trasmesso in mondo visione sia in streaming, sia in alcune note catene di cinema multisala di tutta Europa. Per impegni radiofonici non ho potuto partecipare alla proiezione di questo concerto, ma non mi sono perso l'occasione di acquistare il cofanetto celebrativo (due dvd, 4 cd, foto extra, poster e plettri personalizzati). La qualità del materiale, sia sonoro che visivo, è notevolissima. Le quattro band hanno confermato che, pur attempate, è molto difficile scalzarle dal trono del thrash metal mondiale. I giovani virgulti devono ancora fare molta strada per superare i maestri. Scendiamo adesso nel particolare delle singole performance:
 Anthrax - voto ***1/2
 

Caught In A Mosh

Got The Time

Madhouse

Be All, End All

Antisocial

Indians>

Heaven And Hell

Medusa

Only

Metal Thrashing Mad

I Am The Law

 

Ancora una volta gli Anthrax hanno dimostrato sul palco di Sofia di essere il gruppo più vario e fantasioso del panorama classic thrash metal. Il cantante Joey Belladonna è ancora un frontman di tutto rispetto con un'ugola d'acciaio, capace di arrampicarsi verso note proibitive per la maggior parte degli umani. Semmai Belladonna si trova leggermente in difficoltà quando deve adattare il proprio stile a canzoni scritte per altre voci. Se il gioco riesce perfettamente con Got The Time della Joe Jackson Band (ma di fatto canzone adottata dagli Anthrax da lunghissimo tempo), si rimpiangono gli originali sia per la sabbathiana (periodo Ronnie James Dio) Heaven And Hell, sia per quella Only, ultimo grande hit degli Anthrax, realizzata quando la voce del gruppo era l'ex Armored Saint, John Bush. La scaletta ovviamente pesca a piene mani dai grandi album della seconda metà degli anni '80, con una menzione speciale che si merita l'esecuzione al fulmicotone di Antisocial.

 Megadeth - voto ***
 

Holy Wars.....The Punishment Due

Hangar 18

Wake Up Dead

Head Crusher

In My Darkest Hour

Skin O'My Teeth

A Tout Le Monde

Hook In Mouth

Trust

Sweating Bullets

Symphony Of Destruction

Peace Sells>

Holy Wars Reprise

 

Negli ultimi anni anche la critica non metal ha scoperto la raffinatezza del thrash di Dave Mustaine e soci. I Megadeth sono però la grande delusione di questo eccezionale ritrovo dei vertici del thrash. La loro esibizione è stata statica e completamente priva di pathos, forse anche a causa del terribile nubifragio che si è scatenato su Sofia a partire dall'ultimo brano della precedente scaletta degli Anthrax. Le partiture sono complicate e ben suonate come al solito, ma forse era meglio proporre qualche chicca invece che dell'atteso greatest hits dal vivo. La voce di Dave era peraltro spesso sommersa dal frastuono degli altri strumenti. Non possiamo che rimanere comunque incantati quando parte Hangar 18. A distanza di oltre venti anni rimane uno dei brani metal più belli della storia.

  
 
Slayer - voto ****
 

World Painted Blood

Jihad

War Ensemble

Hate Worldwide

Seasons In The Abyss

Angel Of Death

Beauty Through Order

Disciple

Mandatory Suicide

Chemical Warfare

South Of Heaven

Raining Blood

 

Tom Araya, Jeff Hanneman, Kerry King, Dave Lombardo: una macchina da guerra perfettamente oliata. Gli Stayer si presentano su un palco senza scenografia, quasi non parlano per la loro timidezza, sono delle anti - rockstar perfette. Poi vomitano tutto il loro furore sull'audience per poco più di un'ora, andandosene lasciando tutti a bocca aperta. Ragazzi che gruppo! Uno spettacolo eccezionale con una carrellata di classici da far paura. World Painted Blood, Jihad, Seasons In The Abyss, Disciple, Mandatory Suicide, South Of Heaven e Raining Blood sono una più bella dell'altra. Cattive, moderne, con uno stile indefinibile che è subito riconoscibile. Loro sono gli Slayer, sulla breccia da quasi trenta anni. Nessuno è riuscito a fare meglio nella frastagliata famiglia del metal estremo. Al cospetto di tanta (dis)grazia il loro superclassico Angel Of Death (1985) appare forse la canzone che è invecchiata peggio.

 

Metallica - voto ***1/2

 

Creeping Death

For Whom The Bell Tolls

Fuel

Harvester Of Sorrow

Fade To Black

That Was Just Your Life

Cyanide

Sad But True

Welcome Home (Sanitarium)

All Nightmare Long

One

Master Of Puppets

Blackened

Nothing Else Matters

Enter Sandman

Am I Evil?

Hit The Lights

Seek And Destroy

 

Loro ormai sono delle superstar planetarie. Viene perfino difficile considerarli metal, anche se la scaletta del concerto di Sofia (oltre due ore) non lascia dubbi in proposito, con generose doti di cattiveria direttamente dagli anni '80. Il gruppo parte contratto con diversi errori della sezione ritmica nell'uno - due iniziale Creeping Death / For Whom The Bell Tolls (ma forse è solamente un'impressione derivante dall'impietoso confronto con il mostruoso duo Araya / Lombardo), poi si distende e trova un invidiabile equilibrio, con i brani dell'ottimo ultimo disco Death Magnetic a fare bellissima mostra di sé (soprattutto la chilometrica All Nightmare Long). Assolutamente inutile la finta jam con Anthrax e Megadeth sulle note dell'arciclassico della NWOBHM Am I Evil? (proviene dal canzoniere dei mitici Diamond Head, anno di grazia 1980).
 Lorenzo Allori