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Nessuno mi può giudicare – Massimiliano Bruno

Regia: Massimiliano Bruno

Anno: 2011

Nazione : Italia

Durata : 95 min

 

Ad essere sfacciatamente onesta le motivazioni che mi hanno spinto ad andare a vedere questo film (dalla locandina discutibile) sono state due: un’intensa giornata tra università e lavoro e la presenza di Rocco Papaleo (acclamato neo regista per il suo Basilicata Coast To Coast) e Lillo, all’interno del cast. La trama del film sembra uscita fresca di stampa da uno di questi giornali filo-comunisti – bolscevichi - antigovernativi (N.B. La Repubblica), interessati solo a mettere all’asta scandali inesistenti (l’ironia è d’obbligo), escort o non escort questo è il problema?....qua però il succo della questione è un altro, “che ruolo hanno i soldi nella nostra vita?siamo disposti a venderci il nostro bagagliaio pur di far tirare avanti la carretta?”; come diceva l’ormai vetusto Vasco Rossi “c’è chi dice No” ma stando ai fatti c’è anche chi dice Si (e senza il consenso di un adulto…). Fare la Escort ad oggi è un mestiere, una valida alternativa per chi, oltre a non avere doti intellettive pecca anche in voglia di fare..LAVORARE NON è MAI STATO COSì FACILE!

Paola Cortellesi (quando seria, odiosa come il rumore delle unghie sulla lavagna) è Alice, moglie ricca, sfacciata, con spiccate tendenze razziste e pargolo grassoccio al seguito (grasso è bello); da ricca, vezzeggiata per meriti altrui (un marito elogiato da tutti in quanto importante manager e direttore creativo di un’azienda produttrice di water) si ritrova a dover fare i conti (in rosso) con una falla finanziaria più profonda della Fossa delle Marianne (a dimostrazione che i quattrini quando troppi “puzzano”),a vivere in un nuovo quartiere i cui “abitanti” sono filippini, eritrei, egiziani… L’impatto iniziale (quei 2/3 minuti) sarà traumatico per lei ma ben presto riuscirà ad ambientarsi e a ritrovare il suo equilibrio, se non fosse per quel solito problemino economico che la costringerà ad intraprendere il lavoro più facile e più remunerativo: LA ESCORT (con di sottofondo una di quelle musiche alla Fantozzi).

I soldi arriveranno nevvero, ma ne andrà della sua coscienza. Una volta sanato il debito tornerà ad essere l’Alice di sempre con qualcosa in più : una tolleranza che fino ad allora stentava a presentarsi al pubblico.

Con la straordinaria partecipazione di Rocco Papaleo nel ruolo di un palazzinaro dalle idee razziste (potrebbe ricordare un leghista vecchio stampo) con figlio gay al seguito, di artisti del calibro di Lillo (sempre inimitabile!) e Raul Bova (stranamente burino e sfacciatamente eterosessuale), il film scorre lentamente, senza colpi di scena o scene di sesso estremo (c’è chi se le aspettava vista la materia)…l’Italia è questa, i film riassumono quello che i giornali dicono e non dicono, Fausto Brizzi, fra i curatori della sceneggiatura, ha colpito ancora (e siamo a 3! )..tanto in Italia tutto è possibile, non siamo mica in par condicio!

 Chiara Boriosi