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CAN - The Lost Tapes (1968 – 1977)

Anno di pubblicazione: 2012

Provenienza: Germania

Genere: kraut rock

Voto: ***1/2

Brano migliore: Graublau


Commento: Il bassista dei Can, Holger Czukay, con un'opera di assemblaggio certosina, ci regala un preziosissimo cofanetto di tre cd (più un libretto in formato libro illustrato), che getta luce sugli inediti della gloriosa sigla teutonica. Il piatto è particolarmente goloso perché comprende il periodo d'oro dei Can, quello cioè compreso tra gli esordi ed il capolavoro Future Days (1973). I primi due cd ci mostrano outtakes, prove in studio e qualche chicca live (splendida una chilometrica versione del classico Spoon) appunto di quegli anni magici. Il terzo cd invece indugia maggiormente sulla parte centrale degli anni '70. Che dire? Di carne al fuoco ce n'è fin troppa (oltre tre ore e mezza di nuova musica dei Can non è poca cosa) e spesso se questi brani non sono stati pubblicati all'epoca, un motivo c'è e si sente. Talvolta invece viene ricreata in pieno la magia sperimentale e spontanea dei Can fino ad oggi conosciuti ed apprezzati. A giudicare da queste registrazioni i Can sono stati un tipo curioso di rock band che invecchia insieme alla propria musica. I primi brani di The Lost Tapes infatti sono interessanti proprio perché evidenziano l'innegabile influenza che il movimento kraut rock degli anni '70 ebbe nei confronti della scena post punk britannica (P.I.L., Pop Group e Killing Joke su tutti). A quei tempi i Can erano avanti un decennio rispetto ai propri contemporanei. Più ci si inoltra negli anni '70 e più i Can assomigliano ad una versione meno pretenziosa dei Pink Floyd (o più rock dei Tangerine Dream, come volete voi). Si conclude infine con One More Saturday Night (registrazione del '77), cover dei Grateful Dead, che della band californiana riprende in pieno lo stile rilassato e psichedelico di dieci anni prima, mentre là fuori divampa l'incendio della rivoluzione punk rock. Da consigliare (anche per il costo elevato) solo per i veri amanti della proposta musicale del gruppo.


Assomiglia a: ai Pink Floyd del biennio 1968 - 1969.

Dove ascoltarlo: alla Nasa, osservando il primo atterraggio su Marte.

 

 Lorenzo Allori