Sotto la sigla Cluster, Moebius e Roedelius realizzarono negli anni Settanta alcune opere di purissima sperimentazione elettronica (Cluster 71, Sowiesoso, Grosses Wasser), tra le migliori dell'intera scena ‘cosmica' tedesca. Con Brian Eno fecero ancor meglio, creando praticamente l'Ambient Music in due capolavori come Cluster and Eno ed After the Heat. Generazioni di alchimisti del suono hanno consumato da allora quegli acquerelli elettronici leziosi e sfuggenti, tanta era la classe e l'originalità dei due tedeschi. E' anche per questo che Qua ci interessa e, insieme, ci delude. Perché il tempo è passato e la novità con lui, e adesso certi quadretti algidi e alieni già nel nome (Frutful, Protrea, Ymstrob) ci sembrano fare il verso alla scuola isolazionista e a gruppi come gli Autechre e i Boards of Canada, che proprio sui Cluster hanno costruito una carriera. Meglio, allora, quei brani dove gli orizzonti si dilatano e, come in Gissander, lamine di calore nostalgico scuotono il gelo, recuperando un grammo della magia di Sowiesoso.
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