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Ulan Bator – Abracadabra

Anno di pubblicazione: 2016

Provenienza: Francia

Genere: new wave, post rock

Voto: ***1/2

Brano migliore: Radiant Utopia


Commento: Dopo le sperimentazioni rumoristiche di En France / En Transe, Amaury Cambuzat riporta i suoi Ulan Bator su più canoniche sonorità, che mischiano progressioni post rock, psichedelica melmosa ed intuizioni dark wave. Come è spesso capitato, ad aiutarlo c'è James Johnston dei Gallon Drunk e questo non fa che arricchire il sound della band. Il brano più orecchiabile si intitola Coerrida ed è una notevole wave song con un titolo geniale, ma le cose migliori si hanno quando le durate dei brani si dilatano e gli Ulan Bator riescono a dispiegare tutte le proprie malate magie sonore (Longues Distances, Ether, Radiant Utopia, Golden Down). Non siamo ai livelli del quasi capolavoro Rodeo Massacre (2005), ma ci andiamo piuttosto vicini.


Assomiglia a: Gallon Drunk, Bauhaus, Ozric Tentacles

Dove ascoltarlo: come colonna sonora di un film di Harry Potter.
 Lorenzo Allori