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Musical Box- Le canzoni dei Genesis dalla A alla Z. - Mario Giammetti

 Arcana, pp.447, € 29

Cominciamo col dire che "Musical Box" è un lavoro imperdibile per ogni fan dei Genesis. Giammetti elenca in ordine alfabetico ogni canzone del gruppo, da quelle comprese negli album alle b-sides dei singoli e alle cover, dagli scarti finiti nei progetti solisti ai brani ripresi nelle compilation e a quelli provati dal vivo ma mai incisi. Per ognuna di queste 200 canzoni l'autore provvede un'analisi minuziosa di musica e testi che comprende anche le considerazioni e i pareri di tutti i membri del gruppo, raccolti in venti anni di interviste. Si rivelano aneddoti, si rievocano le circostanze in cui ogni canzone è nata, se ne segue, ove possibile, il suo percorso dal vivo nelle varie tournée del gruppo. La completezza, in questo senso, è totale, e l'effetto è quello, inedito per l'Italia ma anche per l'estero, di stare leggendo una vera e propria enciclopedia Genesis di inedita e indubbia rilevanza, un libro in una certa misura ‘conclusivo'. Ci torneremo tra poco.

Basteranno pochi esempi per dare l'entità dello sforzo di Giammetti: Supper's Ready e The Musical Box sono due opere d'arte per cui ogni Genesis fan potrebbe morire, senza se e senza ma, e dunque... Volete ripassarne ogni secondo? Sapere chi ne ha composto ogni parte, o chi ha contribuito ad abbellirle con quel particolare suono di quel particolare strumento? Vedere come si sono sviluppate dal vivo, e come il modo di sperimentarle dal vivo ne ha influenzato la versione in studio? Leggete le schede in questo libro e vi sembrerà di essere lì, a costruirle passo dopo passo coi magnifici cinque. Dal sacro al profano: sapevate che quando compose Afterglow al buon Tony Banks venne un colpo perché gli sembrava di aver rifatto pari pari Wish Yourself A Merry Little Christmas? E via così.

Quest'impostazione enciclopedica vuole rendere giustizia al livello sempre alto delle canzoni dei Genesis, "cooperativa di compositori" come pochi altri gruppi, o forse nessuno, nell'intera cronistoria del rock. L'accento posto sulle canzoni fa scivolare inevitabilmente sullo sfondo la storia e le vicissitudini del gruppo. Per cui, lo sottolineiamo ancora, questo non è un libro per principianti. Chi volesse avvicinarsi per la prima volta ai Genesis farà meglio a recuperare, sempre di Mario Giammetti, "Genesis - il fiume del costante cambiamento", uscito qualche anno fa per la Editori Riuniti, oppure il vecchio e affascinante "Genesis - la loro leggenda" di Armando Gallo, che comunque si ferma al 1980.

Punto debole del libro è senz'altro una grafica a dir poco spartana, comunque perdonabile in un'opera dove l'attenzione si rivolge in modo preponderante alla sostanza, alle cose da dire. Rimane da evidenziare l'aspetto ‘conclusivo' del volume, che si pone, nelle parole dell'autore, come punto fermo critico in un momento in cui la parabola creativa dei Genesis (gruppo e solisti) sembra ormai, con qualche eccezione, giunta fisiologicamente al termine. E' un aspetto che si collega al rapporto simbiotico tra l'autore e il ‘suo' gruppo, in quello che anche in questa circostanza ci sembra un caso unico. Giammetti scrisse il suo primo libro sui Genesis nel 1988, dividendolo in tre parti: una cronistoria sommaria, un capitoletto per ogni avventura solista e un ‘dizionario commentato delle canzoni'. Nei ventidue anni successivi, oltre a fondare "Dusk" (l'unico magazine sul gruppo ancora in piena attività), ha riscritto ed aggiornato la storia del gruppo nel volume sopracitato ed ha iniziato per le Edizioni Segno una serie di libri per ogni Genesis solista. Mancava solo l'aggiornamento e l'approfondimento del dizionario commentato, ed eccolo qua. Da un lato si respira un'aria, sempre un po' triste, di chiusura del cerchio; dall'altro non si può che invidiare la passione e la competenza dell'autore, che ha fatto qualcosa che sta nelle fantasie più riposte di ogni appassionato: vivere una vita a contatto con il proprio sogno. Perché, come conclude Giammetti con citazione quanto mai opportuna, "I know what I like, and I like what I know". Well done, Mario.

 Luca Perlini