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Farewell To Hearth And Home – Diversions

Anno di pubblicazione: 2015

Provenienza: Italia

Genere: new wave, indie folk, brit pop

Voto: ***1/2

Brano migliore: The Saddest Summer Ever Known


Commento: A quasi tre anni di distanza dalla vittoria del "Rockcontest" di Controradio (il brano Hegel Says Nothing About Desperate Sundays era rimasto nella testa di molti speranzosi), i Toscani Farewell To Hearth And Home fanno uscire il loro primo album. Nel mezzo c'è stata la morte dei Granprogetto (di cui alcuni membri della band facevano parte, pur con evidentissime differenze stilistiche declinate in influenze americanissime là ed invece assolutamente british qui) ed il periodo peggiore di quel coacervo di tendenze chiamato mediaticamente indie rock. Ebbene, i Farewell To Hearth And Home non deludono, sviluppando anzi alla perfezione le doti che ce li avevano fatti apprezzare fin dalla prima nota. In Diversions io ho trovato gli Smiths più darkeggianti di The Queen Is Dead (lo confesso, in parte a causa dei chilometrici titoli dei brani), gli XTC del loro primo periodo, i Dexys Midnight Runners più "celtici" e naturalmente anche gli Arcade Fire, che credo siano il punto di riferimento più facilmente riconoscibile. Tante buone canzoni in ogni caso, con segnalazione d'onore per l'esplosione melodica di The Saddest Summer Ever Known, per le unghiate wave di Dorian, You May Kiss Your Bride e per la malinconica ballata Autumnal Us.


Assomiglia a: vedi sopra.

Dove ascoltarlo: dal juke box più triste di tutta la costa.


 Lorenzo Allori