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Inutili – Elves, Red Sprites, Blue Jets

 

Anno di pubblicazione: 2016

Provenienza: Italia

Genere: post punk, noise rock, kraut rock

Voto: ****

Brano migliore: Robots


Commento: Può una band italiana puntare alla conquista del trono del post punk più sperimentale partendo da una piccola cittadina abruzzese? Si, No. Si apra il dibattito. Se dovessi partecipare a questa surreale discussione in una qualsiasi "casa del popolo ideale", opterei senz'altro per il sì, poiché questo Elves, Red Sprites, Blue Jets, terzo album del temuto trio teramano è una bomba di proporzioni devastanti. E naturalmente il cantato (per dire la verità piuttosto scarno) in inglese ne potrebbe aiutare la diffusione a livello prima europeo e poi planetario. Tutto si concentra nei primi sei brani, dove la (No) New York sognata da John Cale, incontra il minaccioso dark dei Bauhaus, per poi disperdersi in mille cavalcate a cavallo tra Germania e Giamaica dub ed ogni tanto dimostrare che si è assimilato bene la lezione dell'Iggy Pop di fine anni ‘70. I successivi sei brani continuano la meraviglia. Sono però chiamati dallo stesso gruppo "bonus tracks" ed in effetti non sembrano possedere la stessa forza dirompente degli inziatori. Per inciso, nelle case del popolo ed anche in diversi altri luoghi sarebbe bello si potesse discutere e scoprire musica stimolante / sconosciuta ai più come quella degli Inutili.


Assomiglia a: Xiu Xiu, Bauhaus, Public Image Limited

Dove ascoltarlo: nella stanza di un residence - vacanze che si affaccia, con vista panoramica, su una raffineria di petrolio.

 Lorenzo Allori