A volte ritornano. Sottotitolo: meno male. Questo A Better Man, ultima fatica degli One Dimensional Man capovillici dopo i lavori col Teatro degli orrori, è decisamente un disco che vale l’acquisto. Originale, non fate i barbari, tanto costa pure poco. E gli artwork meritano pure loro. Quindi vedete di fare un salto al vostro negozio di dischi preferito. Dicevamo. A Better Man arriva dopo altri quattro lavori e The Box, un cofanetto che li raccoglieva tutti, e con quell’enorme cuore in copertina non può che risultare un po’ inquietante. Com’è giusto che sia, non stiamo ascoltando la sigla dei Mini Pony. Dopo il Teatro, gli One Dimensional Man ritornano al cantato in inglese, alle sciabolate acide di chitarra, alle cattiverie miste a malinconia dei testi. Non che tutto questo ci fosse mancato, coi lavori eccellenti del Teatro degli orrori, ma per gli ODM è un marchio di fabbrica con tanto di copyright, che nelle loro mani funziona benissimo. Istruzioni per l’uso: inserire nello stereo, accendere, premere play. Allontanarsi: potrebbe sfigurarvi se lo ascoltate troppo da vicino. Ascoltare senza la debita distanza un mezzo capolavoro del genere potrebbe farvi male. La goduria che proverete nell’ascolto, però, sarà tutta salute. Assomiglia a: i coltelli dello Chef Tony, quelli che tagliano Dove ascoltarli: Visto il tour, vedete di intascarvi un biglietto |