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Chris Lightcap’s Bigmouth – Epicenter

Anno di pubblicazione: 2015

Nazione: U.S.A.

Genere: jazz, fusion

Giudizio: ***1/2

Brani: Nine South / White Horse / Epicenter / Arthur Avenue / Down East / Stillwell / Stone By Stone / All Tomorrow's Parties

Brano migliore: Stillwell

 

Musicisti: Chris Lightcap (contrabbasso, organo, chitarra acustica), Craig Taborn (pianoforte, organo, tastiere), Gerald Cleaver (batteria, percussioni), Tony Malaby (sax tenore), Chris Cheek (sax tenore)

 

Chris Lightcap è un giovane musicista americano piuttosto eclettico. Ed in effetti, se si vuole trovare un grosso punto debole in questo suo ultimi album, è l'eccessiva eterogeneità del materiale proposto. Non si sa bene dove vogliono andare a parare questi Bigmouth. L'album si apre con un momento di pura fusion (Steps Ahead?), per poi virare verso l'angolosità virtuosistica del bebop (Epicenter) ed approdare in un paio di episodi non lontano dalla davisiana In A Silent Way (Arthur Avenue, Stone By Stone). Lightcap ama però molto anche il rock e lo dimostra con la potentissima Stillwell, che propone un vero e proprio riff insistito di pianoforte non molto usuale in chiave jazzistica e con la reinterpretazione di All Tomorrow's Parties dei Velvet Undergound (resa come si trattasse di una colonna sonora hollywoodiana, con l'unisono dei due sax a citare correttamente la melodia). Niente da dire dal punto di vista tecnico, ma occorrerebbe capire la strada che si vuol percorrere prima di imboccarne una, altrimenti finisce che devi tornare indietro e ripartire da capo.

 

 Lorenzo Allori