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KEITH JARRET Rio

Anno di pubblicazione: 2011

Provenienza: U.S.A.

Genere: jazz

Voto: ***1/2

Brano migliore: Rio Section IX

 Commento: Ritorna, con l’ennesimo doppio album dal vivo, uno dei due filoni favoriti da Keith Jarrett; quello del “solo piano”. Il giro del mondo personale del pianista americano, che negli ultimi trentacinque anni ha toccato Colonia, Lisbona, Vienna, Parigi, Milano, Tokyo e tante altre città in dischi minori, questa volta si ferma a Rio de Janeiro. Il concerto di Rio è una sorta di summa dell’arte improvvisativa di Jarrett, qui talvolta astratto come nell’ispido Radiance di qualche anno fa, ma molto spesso anche accessibile in stile Koln Concert. Siamo comunque ben lontani dall’eccellenza raggiunta, all’inizio degli anni ’90, nello storico concerto registrato al Teatro de La Scala di Milano. Non si riesce a capire come mai questi dischi di Jarrett (ma anche quelli con lo “standards trio”) abbiano un prezzo doppio rispetto ad un qualsiasi altro cd o di un terzo maggiore delle altre uscite ECM. Sembra quasi che la sua musica sia di un livello sovrumano. Ebbene se vi dilettate in categorizzazioni in stile “il pianista migliore della storia” o il “musicista più veloce del west”, sappiate che Jarrett non può aspirare né al primo titolo, né all’altro. Se pensate che sia un artista speciale, avete indubbiamente ragione; ma è speciale come lo sono tanti altri bravissimi musicisti jazz. E’ invece sicuramente quello che fa pagare di più la propria merce. Credo che sia un po’ come pagare le polo 100 € per il coccodrillo o per il giocatore di polo.

Assomiglia a: è il più simile al Concerto di Colonia che mi sia capitato di ascoltare.

Dove ascoltarlo: se per caso lo avete visto in teatro, aspettatevi qualche problema con l’inflessibile fisco del governo Monti.

 Lorenzo Allori