Anno di pubblicazione: 2012 Provenienza: Gran Bretagna Genere: classic rock, folk Voto: ***1/2 Brano migliore: Big Painter
Commento: Bill Fay è stato per anni uno dei segreti meglio costuditi del folk revival britannico. Responsabile di almeno un capolavoro (Time Of The Last Persecution del 1971), Fay non ha mai goduto dei favori del pubblico e quindi se ne erano perse le tracce già nella prima metà di quel decennio. Questi sono però tempi di riscoperta di artisti misconosciuti del passato (si pensi a Sixto Rodriguez o Vashti Bunyan) e quindi anche il nostro Bill ha avuto una seconda chance. Qualche anno fa, grazie alla sponsorizzazione di Jeff Tweedy, è stato pubblicato l'album perduto che sarebbe uscito nel 1973 se i discografici avessero continuato a credere nelle possibilità di Fay. Oggi, a ben 41 anni di distanza da Time Of The Last Persecution, abbiamo tra le mani addirittura undici canzoni nuove + la cover di Jesus, etc. dei Wilco (stava su Yankee Hotel Foxtrot). Occorre subito dire che le coordinate della musica di Fay sono variate pochissimo dal'inizio degli anni '70 ad oggi: ballate sommesse, quasi sussurrate, che trattano temi di salvezza e redenzione spirituale e si aprono improvvisamente ad ariose soluzione orchestrali. Questo album non è un capolavoro, ma canzoni come There Is A Valley, Big Painter, The Healing Day, City Of Dreams e Cosmic Concerto (Life Is People) dimostrano ancora una volta che Bill Fay aveva pieno diritto ad esercitare la propria professione di cantautore, anche negli affollati anni '70. Partecipa come ospite proprio quel Jeff Tweedy che è stato responsabile della sua riscoperta. Assomiglia a: ad un Randy Newman senza ironia che gioca a fare il John Martyn Dove ascoltarlo: in una camera asettica dove tutto è dipinto di bianco. Questo è un disco candido come la neve. |