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Entrance – Book Of Changes

Anno di pubblicazione: 2017

Provenienza: U.S.A.

Genere: folk, psichedelia

Voto: ****

Brano migliore: Revolution Eyes


Commento: Guy Blaskebee, in arte Entrance, fino a poco tempo fa era solo uno dei tanti cloni di Devendra Banhart, che l'inaspettato consenso discografico ottenuto dal cantautore britannico aveva sparso per il globo. Invece adesso il buon Blaskabee è tutt'altra roba. In Book Of Changes ci sono dieci convincenti canzoni per le quali la base è sempre il folk, ma non quello pre - bellico, semmai invece quello profumato di psichedelia della seconda metà degli anni '60. La critica americana ha tirato in ballo i Love, in particolare per la ricchezza di alcuni arrangiamenti (attenzione, qui quasi tutti i numerosi strumenti sono però suonati dallo stesso Blaskabee). Il paragone è azzeccato, ma io ci aggiungerei la ricchezza melodica del Gene Clark giovane, quello che ancora militava nei Byrds, il gentile stordimento di Donovan ed una certa spavalderia rock n'roll, forse figlia di un'ammirazione verso la semplicità di Buddy Holly. Insomma il disco è incantevole e ci regala una delle prime grandi sorprese del 2017. Segnatevi il nome di Entrance da qualche parte.


Assomiglia a: vedi sopra.

Dove ascoltarlo: all'interno di una lavanderia a gettoni.

 Lorenzo Allori