Dal punto di vista di una non metallara, gli Helloween hanno più di un punto di forza: non si prendono spaventosamente sul serio, come spesso capita di vedere (gente vestita da vichinghi che si prendono a spadonate. Vogliamo parlarne? E invece...vi ricordate il video di I Want Out? Ecco.) e non hanno l'insopportabile tendenza a voler sopperire alla mancanza di fantasia compositiva con la tecnica esasperata. Anzi. Ciliegina sulla torta: è molto raro vederli comporre quelle suite metal quasi schizofreniche da 40 minuti. Certo, ne esistono anche di belle e no, non odio i Dream Theater. Ma, a mio modesto parere, la maggior parte dei gruppi che fa queste cose produce patchwork cuciti male. Gli Helloween invece conoscono la loro strada e, da più di 20 anni (dall'ormai lontano 1983), il gruppo delle zucche tedesche va dritto come un treno, senza fronzoli inutili ad appesantirne la velocità. Certo, qualche passeggero è sceso e, certo, qualcun altro è salito, ma le rotaie sono sempre quelle. Questo 7 Sinners è un altro degno capitolo della storia del gruppo delle zucche macabre: con un inizio al fulmicotone come Where The Sinners Go? non poteva essere altrimenti. E poi, personalmente, ho un debole per gli album che aprono con un notevole giro di batteria.
Somiglia a: La festa di Halloween del burtoniano Nightmare Before Christmas versione alcoolica.
Dove ascoltarlo: Dal vivo, visto il tour imminente!
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