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Kula Shaker – K 2.0

Anno di pubblicazione: 2016

Provenienza: Gran Bretagna

Genere: classic rock, brit pop

Voto: ***

Brano migliore: Here Come My Demons


Commento: Questo nuovo album dei Kula Shaker, fin dal titolo, intende richiamare quel disco che li fece conoscere al mondo (sembra impossibile ma sono già passati venti anni da allora). Se però si escludono le atmosfere parzialmente indiane di Infinite Sun e del piccolo bignami Mountain Lifter, non ci sono poi molte analogie con il K originale. Là si ammiccava verso la psichedelia degli anni '60, che le due canzoni cantate parzialmente in sanscrito non facevano che richiamare ancora di più. La versione 2.0 è invece più rivolta agli anni '70, con sventagliate hard, ma anche brani dal taglio più tranquillo ed in fondo cantautorale. Crispian Mills rimane ottimo chitarrista e buon scrittore di canzoni, ma la freschezza di Hey Dude o Into The Deep qui viene sostituita dai trucchi dell'esperienza.


Assomiglia a: George Harrison che suona con il Mark I dei Deep Purple.

Dove ascoltarlo: in un quartiere asiatico di Londra.

 Lorenzo Allori