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Nick Grey & The Random Orchestra – Breaker Of Ships

Anno di pubblicazione: 2015

Provenienza: Germania

Genere: new wave

Voto: ***1/2

Brano migliore: Juliet Of The Bones


Commento: Ci sono lontane radici partenopee nell'albero genealogico di Nicolai Riccardo Grey. Forse proprio per questo motivo in questo suo nuovo album io trovo (piuttosto sorprendentemente) dei punti di contatto con le atmosfere oniriche dei dischi degli storici Saint Just. Non fraintendetemi: Breaker Of Ships non ha niente a che vedere con il prog rock anni '70 (mentre scrivo sto riascoltando La casa del lago - 1974 dei Saint Just, per fare mente locale sull'intera faccenda). E' proprio il mood leggermente cupo / dark / misterioso, che si attaglia alla perfezione ad entrambi i progetti. La musica, quella proprio no. Nell'elemento fondamentale della propria arte Grey dimostra di aver ascoltato bene i Bad Seeds più balladeer ed in particolare le carriere soliste di Hugo Race e di Barry Adamson. Ci sono numerose svolte inaspettate in questo album, come nella lunga suite Breaker Of The Ships (con un intermezzo quasi ambient), come nel bell'assolo di chitarra bluesy di Vanisher o nell'elettronica che svolazza copiosa qua e là (in particolare nella conclusiva Here He Comes Now, accreditata ad un altro dei progetti di Grey: la band sperimentale chiamata 48 Cameras). Nick Grey & The Random Orchestra rimangono un'esperienza da consigliare solo alle menti più avventurose.


Assomiglia a: vedi sopra ed aggiungerei anche gli indimenticati Madrugada.

Dove ascoltarlo: nella casa del lago (?!?)

 Lorenzo Allori