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The Hold Steady – Teeth Dreams

Anno di pubblicazione: 2014

Provenienza: U.S.A.

Genere: classic rock

Voto: **1/2

Brano migliore: The Ambassador


Commento: Da quando Craig Finn è divenuto una rockstar, è non soltanto uno dei tanti poveracci che sputano versi di redenzione nelle bettole della East Coast, la sua creatura principale ne ha risentito pesantemente. Gli Hold Steady nascono come band operaia e proletaria. Nascono con la voglia di trasmettere messaggi di riscatto sociale ed invece sono divenuti, loro malgrado, un punto di riferimento imprescindibile per il rock indipendente a stelle e strisce. Questo nuovo Teeth Dreams, uscito dopo diversi anni di rumoroso silenzio, è decisamente un passo falso. Tutto qui appare nello stile ormai consolidato del quintetto, ma non ci sono le canzoni memorabili che li avevano assunti al ruolo di divinità indie. Un disco che sembra frutto di una session realizzata dalla migliore cover band degli Hold Steady del pianeta. Davvero siamo arrivati al capolinea.


Assomiglia a: agli Hold Steady.

Dove ascoltarlo: in un pub, durante la gara di freccette più estenuante della vostra vita.

 Lorenzo Allori