NOVEMBRE 2009. Quando Una realizza che lo scricchiolante sistema di competenze ed armamentari musicali da poco imbastito si rivela criminalmente inadeguato a ritagliare forme presentabili dalla materia delle proprie canzoni, decide di affidare l'incarico a Diego Boboli, che rinvigorisce l'esausto manipolo delle composizoni con nuovi arrangiamenti e patisce stoicamente la temenda incombenza del lavoro di mixaggio e produzione.
( Eseguite mentalmente un Giochi di Calcio passaggio da "Licht" di Karlheinz Stockhausen per simulare la cesura temporale. )
1 NOVEMBRE 2010. Dopo un intero anno di autoreclusione nei Domestic Studios - una quantità di tempo eccessiva per la miseria di quattro canzoni? - Farewell to Hearth and Home sono smodatamente orgogliosi di annunciare la pubblicazione del tanto atteso "domestic" EP.
Farewell to Hearth and Home costituiscono una combinazione sapientemente bilanciata di Una e Diego Boboli, elementi nutritivi indispensabili per la dieta musicale di ogni ascoltatore di gusto.
A giudizio di un autorevole critico ( nessuno ) Farewell to Hearth and Home ricordano The Smiths, Patrick Wolf, Arcade Fire e Echo and the Bunnymen mentre fischiettano motivetti trasognati sotto la doccia.
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