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IL FENOMENO DEI CANTASCRITTORI

I musicisti affollano le librerie. Ma sono pochi i risultati felici.

IL FENOMENO DEI CANTASCRITTORI

Paola Turci con una storia di donne è solo l'ultimo esempio. E già ci aspettano Tricarico e Venditti

Di David Fiesoli

Canta-scrittori crescono. Già ci aspettano al varco Tricarico e Antonello Venditti. Il primo, prima di salire sul palco di Sanremo, ha annunciato per il prossimo autunno un suo libro di racconti e illustrazioni che avrebbe già folgorato la potente direttrice editoriale di Bompiani, Elisabetta Sgarbi. Il secondo, all'uscita del suo album dedicato alle donne, rivela che a fine anno uscirà il suo primo racconto dal titolo "L'importante è che tu sia infelice", ispirato da una frase che gli ripeteva sempre sua madre.
Ma l'ultima in ordine di tempo a pubblicare un libro è stata Paola Turci: "Con te accanto", scritto insieme alla giornalista Eugenia Romanelli, è uscito il 4 febbraio per Rizzoli. E' l'esordio letterario della cantautrice, che narra come dall'incontro fortuito tra due donne, Adele e Dora, sullo sfondo doloroso di una stanza d'ospedale, nascano un'amicizia e un'intesa profonda, il prologo di una rinascita. "Con te accanto" è un'intensa storia al femminile, un romanzo sentimentale, intrigante e teatrale, un paradosso a due voci che dà vita a un inaspettato groviglio di passioni. Ma se la Turci si è fatta aiutare da una giornalista come molti canta-scrittori fanno, Mario Castelnuovo col romanzo "Il badante del Che Guevara" (Salerno editrice) ha fatto tutto da solo: Turci e Castelnuovo sono gli ultimi esempi di una tendenza che ha preso molto campo negli ultimi anni.

Già in questi primi mesi del 2009 c'è da aggiungere anche il libro di Massimo Baldocchi "Liberi nell'aria", un phototour della Bandabardò: però è un catalogo fotografico molto bello ma nulla a che vedere con la letteratura. Solo a fine 2008 sono usciti invece il romanzo di Sergio Caputo ("Disperatamente e in ritrardo cane", Mondadori), il libro di Morgan ("In parte Morgan", Elèuthera), e ben due libri firmati da Francesco Guccini: "Icaro", storia di ragazzi e partigiani (come "Tango" del 2007), e "Via Paolo Fabbri 43", tutti editi da Mondadori. Ma se Morgan più che scrivere si è fatto intervistare dal giornalista Mauro Garofalo, Guccini fa storia a sè: appassionato di gialli, ne ha scritti diversi anche insieme a Loriano Machiavelli, per case editrici grandi e piccole, e ha raccontato storie avvicenti legate alla Storia con la maiuscola. Insomma, il cantautore emiliano ha sempre qualcosa da dire. Così come la cantautrice livornese Nada, che ha pubblicato un romanzo davvero bello come "Il mio cuore umano" (Fazi) dopo aver esordito con "Le mie madri" qualche anno prima, e come Roberto Vecchioni, che sta scrivendo il suo quinto romanzo: "Scacco a Dio", per Einaudi: non bisogna dimenticare che oltre che un cantautore è anche un professore e di un certo impegno sociale. Ecco quindi che i suoi libri hanno sempre un senso, come la sua musica.

Non tutti raggiungono gli stessi risultati di Nada, Vecchioni o Guccini: Cristiano Godano dei Marlene Kuntz ad esempio, con il romanzo "I vivi" (Baldini&Castoldi 2007), non ha convinto granchè. Ligabue ci ha provato con un romanzo "La neve se ne frega" del 2004, con i racconti "Fuori e dentro il borgo" e perfino con le 77 poesie di "Lettere d'amore nel frigo" nel 2006: in realtà, sempre di canzoni si tratta, più o meno lunghe. Stesso discorso per le poesie di Cristina Donà, raccolte da Mondadori in "Appena sotto le nuvole": le sue bellissime canzoni sono già poesie, e le note le impreziosiscono, quindi le canti. Così come l'acclamato cantautore genovese Max Manfredi, che ci ha provato con un romanzo ("Trita provincia") nel 2002, poi per fortuna, accantonate le pretese letterarie, ha sfornato un disco come "Luna persa" considerato uno dei più belli del 2008. Anche Vinicio Capossela ci ha provato con il romanzo "Non si muore tutte le mattine" (Feltrinelli), che ha la stessa atmosfera densa e fumosa e un po' maledetta e malinconica delle sue canzoni, con il protanogista che si chiama Chinaski ma di Bukovski ce n'è uno solo.

Sorvoliamo sulle autobiografie più o meno romanzate magari con l'aiuto di scrittori in ombra o sottoforma di interminabile intervista (ce ne sono a bizzeffe, ricordiamo quelle di Samuele Bersani, Gianna Nannini, Claudio Baglioni, Gianni Morandi, Antonello Venditti, Luca Carboni, e buon ultimo Lucio Dalla raccontato da Marco Alemanno), passiamo sopra anche ai libri che sostanzialmente raccontano le tournèe con la scusa di fare pensieri sul mondo e l'umanità (vedi "Il grande boh" di Jovanotti, edito da Feltrinelli) e salviamo infine perchè in fondo c'è sempre un cd o un dvd allegato le trovate editoriali con accenti mistico-filosofico di Franco Battiato.