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Damien Rice Discografia

Nato in Irlanda nel 1973, Damien Rice fa parte del ricco plotone di cantautori scoto - irlandesi che hanno seguito le orme di Glen Hansard e David Gray dopo il successo conseguito da questi ultimi alla fine degli anni '90. Rice tra loro è indubbiamente quello di maggiore talento ed il proprio valore superiore alla media viene evidenziato fin dall'esordio.

O (2002 - *****) viene registrato con un budget limitatissimo, ma non ha affatto il profilo del disco low fidelity. Damien riesce infatti ad infilare in scaletta alcune canzoni dall'arrangiamento complicato come Volcano o come Eskimo, quest'ultima nobilitata da uno strabiliante coro operistico. I controcanti della voce conturbante di Lisa Hannigan (all'epoca legata a Rice anche nella vita) e l'atmosfera intima rendono speciale tutto l'album.
 

Si ricordano le emozioni in apnea di Amie, Delicate e Cold Water, ma pure due grandi hit che certificano il successo mondiale. Di The Blower's Daughter e della cristallina melodia di Cannonball si accorgono proprio tutti: registi, pubblicitari, disk jockey. O è uno dei pochi veri classici del XXI secolo.

L'ep B-Sides (2004 - ***) serve soprattutto per placare la fame di inediti che hanno coloro che hanno scoperto questo inestimabile nuovo talento. Accanto ai demo di Volcano e Cannonball, qui ci sono un paio di brani che resteranno a lungo nelle scalette del nostro: The Professor & La Fille Danse e Woman Like A Man (dall'inedito taglio rock).

Distrutto il sodalizio umano ed artistico con la Hannigan (che si affrancherà gradualmente dal proprio mentore grazie ad una notevole carriera in proprio), Damien ci mette diversi anni prima di fare uscire un seguito a O. Nine (2007 - ***1/2) risente delle oscillazioni d'umore del proprio autore. La magia dell'esordio sembra spezzata per sempre, in favore di un suono spesso saturo di elettricità e perfino di cattive vibrazioni. Soltanto il primo singolo Nine Crimes ripropone le ben note emozioni (ed in effetti c'è ancora la Hannigan a duettare e perfino a condurre la canzone). La pur buona Elephant sembra però il tentativo un poco maldestro di replicare The Blower's Daughter.

Live At Fingerprints Wharts And All (2007 - ****) è un album dal vivo edito soltanto in vinile e fa il paio con l'ep Live From The Union Chapel (2007 - ****). In entrambi i casi l'esecuzione di Volcano è micidiale e degna di essere annoverata tra le migliori cose sentite dal vivo negli ultimi venti anni ed in generale il nuovo repertorio appare migliore sul palco rispetto a certi stridenti e rancorosi eccessi del disco in studio. Resta il mistero del perché non si sia optato per realizzare un vero e proprio album dal vivo (magari doppio), invece che questi poveri spezzoni, per giunta con scalette in molti casi speculari.

Per anni Damien Rice sparisce dalla circolazione. Si parla di blocco di creatività o di depressione. Lui continua a suonare dal vivo ed i suoi concerti sono sempre più lunghi e sempre più da non perdere, ma di dischi nuovi nemmeno l'ombra.
 
Il silenzio viene per fortuna rotto nel 2014. My Favourite Faded Fantasy (****1/2) è un quasi capolavoro nel quale il cantautore sfoga tutta la propria sfrenata ambizione. Come un Josh T. Pearson irlandese, Rice compone brani lunghissimi: delle vere e proprie suite in forma di ballata acustica.

Il pur gradevole singolo di successo I Don't Want To Change You non rende giustizia alla bellezza dell'album, che deve invece essere rintracciata nell'incredibile evoluzione di canzoni quali It Takes A Lot To Know A Man, The Greatest Bastard, Colour Me In e Trusty And True. Valeva proprio la pena di attendere tutto questo tempo.

 

  Lorenzo Allori