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MAX GAZZE' Discografia

Dopo una lunga carriera alle spalle nell'ambito del rock indipendente europeo, il bassista Max Gazzé approda al cantautorato proprio nel momento in cui c'è particolarmente fermento intorno alla "scena romana" (Niccolò Fabi, Daniele Silvestri). Rispetto agli amici e colleghi, Gazzé si nota fin da subito per un gusto particolare, vicino a Franco Battiato e al Robert Wyatt anni '80.

 

Il primo album si intitola Contro un'onda del mare (1996 - ***) e si dimostra intriso di sonorità desuete (la rotondità del basso, l'uso del moog e delle tastiere in genere). Si ricorda il singolo Quel che fa paura, ma non tutto fila liscio.


Il successo del singolo barocco Cara Valentina lancia il trionfo de La favola di Adamo ed Eva (1998 - ****), sicuramente il capolavoro del bassista. L'unico limite di questo album è la poca omogeneità nel suo sembrare più una raccolta di singoli che altro (La favola di Adamo ed Eva, L'amore pensato, Raduni ovali). Max si pone alla testa del nuovo cantautorato italiano ospitando Niccolò Fabi (Vento d'estate) e Mao (Colloquium Vitae). Le classifiche italiane scoprono la strana poetica e l'ironia di questo non piu' giovanissimo musicista.

Le prime due partecipazioni al Festival di Sanremo (con la delicata Il timido ubriaco e con l'inno Una musica può fare, poi aggiunto nella riedizione dell'album precedente), rende Max Gazzé (2000 - ***1/2) il disco più venduto della sua carriera (almeno fino ad allora). La produzione è superba e le canzoni suonano raffinate e convincenti pur mantenendo una decisa caratterizzazione pop. Altri momenti forti sono L'uomo più furbo e Sul ciliegio esterno. Il fratello Francesco Gazzé inizia a farsi conoscere come uno dei parolieri migliori della musica pop italiana (...sudato che farebbe schifo ad un piede, non vede..).

Ognuno fa quello che gli pare? (2001 - ***) è album messo insieme in fretta e furia per sfruttare il momento favorevole. Leggermente più spigoloso dei precedenti non gode di singoli particolarmente validi (Non era previsto, Il debole tra i due). Il momento migliore è pertanto il duetto con Carmen Consoli intitolato Il motore degli eventi.

Un giorno (2004 - **) rimane sospeso in un luogo musicale vicino ai Police. Il singolo Annina è un successo, ma è di una pochezza imbarazzante. Non sono molto meglio le altre canzoni di questo che è forse il disco più chitarristico di Max Gazzé.

Max Gazzé torna sulla retta via con lo strepitoso swing de Il solito sesso. Tra l'aratro e la radio (2008 - ***1/2) riprende un discorso di pop non banale e raffinato che ha pochissimi pari in Italia. Ancora la Consoli e Marina Rei sono ospiti del cantautore, che ci regala una delle sue ballate più emozionanti (L'ultimo cielo).

Nuovo passo falso con Quindi? (2010 - **1/2), un album che però ha il pregio di contenere la più bella canzone mai scritta da Gazzé, la struggente Mentre dormi, che è colonna sonora del bel film Basilicata Coast To Coast di Rocco Papaleo (con Max che si cimenta anche come attore). Si ricordano con discreto piacere anche La cosa più importante ed A cuore scalzo.

Nel 2013 Max torna sul palco dell'Ariston di San Remo con la pulsante I tuoi maledettissimi impegni e con lo ska umoristico di Sotto casa. L'album Sotto casa (2013 - ***1/2) è una sorta di concept su un amore che sta per terminare.  

Molto evidenti i rimandi a Battiato in alcuni arrangiamenti orchestrali (Quel cerino), per un Gazzé che comunque scrive canzoni di spessore (La mia libertà, Il nome delle stelle, Con chi sarai adesso?) e rispolvera la mai sopita vena rock (E tu vai via). Francesco Gazzé scivola sul primo testo pieno di luoghi comuni della carriera (Buon compleanno).

 
  L'album più pop di Max Gazzé si intitola Maximilian (2015 - **1/2) e mostra una perfezione formale purtroppo non accompagnata da altrettanto notevole qualità dei contenuti. All'inizio si ha l'impressione che si intenda gradevolmente rispolverare certe sonorità electro pop tipiche degli anni '80 (Mille volte ancora, Un uomo diverso), poi purtroppo, a partire dal pasticcio "battiatesco" di Sul fiume, il disco perde mordente ed interesse.

E certo non può risollevare il tutto un singolo che dire brutto è poco, come la marcetta / mambo intitolata La vita com'è. Le canzoni migliori sono Teresa e soprattutto Disordine d'aprile (quest'ultima realizzata in combutta con il cantautore "cinematico" Tommaso Di Giulio). Maximilian è un successo di pubblico annunciato, ma getta una luce sinistra sul futuro della carriera di Gazzé.

 Lorenzo Allori