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New Wave of Thrash Metal Vol. 2

NEW WAVE OF THRASH METAL Vol. 2

Continua il viaggio proposto dal nostro Mirko Ciardi intorno alle novità più interessanti della scena thrash metal mondiale.

 SWASHBUCKLE - Back To The Noose

Anno di Pubblicazione: 2009

Provenienza: USA

Genere: Pirate Thrash Metal

Voto: *****


Brani Migliori: Scurvy Back, Back To The Noose, Cruise Ship Terror, Splash-N-Thrash, Leg Stomp, It Came From The Deep

Ultimamente, insieme agli storici Running Wild (purtroppo scioltisi l'anno scorso dopo trent'anni di carriera), alcuni gruppi si sono appassionati alle tematiche piratesche: da una parte ci sono gli Alestorm, dall'altra gli americani Swashbuckle.

Si tratta di un folle terzetto di bucanieri metallari (il cantante-bassista Admiral NoBeard con tanto di pappagallo finto sulla spalla, oltre ad avere una voce tremendamente brutale, quasi death metal, sembra la copia sputata di Peter Griffin, in versione metallara) attivi ormai da cinque anni e che anche sul palco si vestono da pirati portandosi dietro comparse vestite da squalo o da pappagallo. Questo Back To The Noose è il loro secondo album (la cui produzione è stata curata da Ron "Bumblefoot" Thal, attuale chitarrista dei Guns N' Roses), sicuramente superiore all'esordio.

In totale sono ben ventuno canzoni (alcune durano meno di un minuto, mentre il pezzo più lungo con i suoi 4:38 è l'infernale It Came From The Deep!), tra le quali si alternano tremende sfuriate del thrash metal più estremo, veloce e cattivo come Scurvy Back, Back To The Noose o Cruise Ship Terror (da cui è stato tratto un bel video), a godibili pezzi totalmente acustici e dal sapore caraibico-tropicale (sempre terra di pirati è, no?) come Carnivalè Boat Ride o La Leyenda oltre a buffi intermezzi parlati quali Rime Of The Haggard Mariner. Cosa c'entrano i pirati col metal? direte voi.

Beh diciamo che visti sotto un'ottica irriverente e ironica (anche se nella realtà erano molto meno affascinanti e più sanguinosi di quanto non si vedano al cinema), i pirati sono un po' dei metallari del diciassettesimo secolo: invece della birra bevono il rum a garganella, fanno casino e distruggono tutto. E sicuramente nelle loro scorribande sui palchi di mezzo mondo, gli Swashbuckle fanno saccheggi di poghi ed headbanging (basta guardare i video della loro esibizione al Wacken Open Air Festival). Impossibile non unirsi alla festa! Tre uomini sul palco del morto yooooohh.. e una bottiglia di birra!
 VIOLATOR - Chemical Assault

Anno di Pubblicazione: 2006

Provenienza: Brasile

Genere: Thrash Metal

Voto: ****

Brani Migliori: United For Thrash, Addicted To Mosh, Toxic Death


Il Brasile è terra di Lambada, Macarena e Samba, ma anche terra di grandissimo metal. E non mi riferisco solo ai Sepultura (ormai completamente un altro gruppo), ma anche, rimanendo al metal più estremo, a gruppi come Krisiun e Sarcofago. E poi, tra le nuove leve, ci sono i Violator. Sono attivi sin dal 2002 e questo Chemical Assault è il loro album d'esordio e presto pubblicheranno il secondo (anche se nel frattempo hanno pubblicato il buon EP Annihilation Process). Poche canzoni, una decina per una totale di poco più di mezz'ora di durata, ma assolutamente ottime, un concentrato di thrash metal anni '80 puro al 110%, sin dalla copertina fumettistica e da scenario apocalittico tipica di molti album thrash. E c'è da scommettere che pezzi come UxFxTx (United For Thrash) o Addicted To Mosh diventeranno dei classici del genere.

Intendiamoci, anche in questo caso non si può parlare di roba mai sentita, ma ce ne fossero di più di gruppi che suonano con così tanta passione e cattiveria! Pur non essendo sostenuti da nessuna grossa etichetta e lavorando in totale indipendenza, la qualità delle canzoni composte da questi quattro ragazzi è eccezionale, tipica di chi ha speso sangue e sudore nel crearle. In Brasile incendiano i palchi ovunque vadano, che cosa diavolo aspettiamo a far venire anche loro in Europa (e anche in Italia naturalmente)? Ci sarebbero poghi e moshpit a non finire! Da tenere d'occhio e da ascoltare col volume al massimo.
Curiosità: il batterista di cognome fa Araya (anche se non c'entra nulla col ben più noto Tom degli Slayer) ... più thrash di così!

 EVILE - Enter The Grave

Anno di Pubblicazione: 2007
Provenienza: Gran Bretagna

Genere: Thrash Metal

Voto: ****

Brani Migliori: Enter The Grave, Thrasher, We Who Are About To Die, Bathe In Blood

 


E vi pareva che dalla terra della NWOBHM non uscisse fuori almeno una band cardine della NWOTM? Ma certo che sì! I portabandiera del nuovo thrash metal in Inghilterra (insieme ai più hardcore punk SSS) sono loro, gli Evile! Dopo un Ep ed alcuni demo, giungono dopo tre anni di attività al loro album d'esordio, questo Enter The Grave. Che dire? Basta l'attacco al fulmicotone del pezzo omonimo, per capire che questi pestano come dannati! Ritmi serrati e precisi, chitarre affilate come denti da piranha, cantato aggressivo quanto basta senza sconfinare nel death.

Tuttavia non tutti i pezzi sono sparati a tutta velocità, come la sopra citata traccia omonima o altri come Thrasher, First Blood o Armoured Assault, infatti ce ne sono altri altrettanto intensi ma più lenti e lunghi, come Man Against Machine, We Who Are About To Die o Bathe In Blood, che fanno un po' pensare agli Slayer più lenti e inquietanti, ma anche sul versante del thrash più rallentato i nostri Evile se la cavano più che bene, anzi si può dire che forse riescono meglio con questo tipo di canzoni meno veloci, che con quelle più tirate, anche perché danno sfoggio di una discreta capacità melodica, non comune a molte band thrash metal. Insomma un album di thrash abbastanza vario nello stile, che deve essere annoverato sicuramente tra i migliori di questa nuova ondata.

L'anno scorso gli Evile hanno pubblicato il loro secondo lavoro Infected Nations, buono ma sicuramente inferiore all'esordio, ma hanno anche subito un grave lutto, visto che il loro bassista è morto tragicamente a soli 32 anni, il 5 ottobre, per un'embolia polmonare. Auguro ogni bene a questa band più che promettente.

 GAMA BOMB - Tales From The Grave In Space

Anno di Pubblicazione: 2009

Provenienza: Irlanda

Genere: Thrash Speed Metal
Voto: ****

 

 

Brani Migliori: New Eliminatori Of Atlantis B.C., Three Witches, Mussolini Mosh, Mummy Invasion

Era da un pezzo che speravo di sentire una band thrash metal proveniente dall'Irlanda! Mi sembrava strano che da uno dei paesi più alcolizzati, violenti e sanguigni non potesse venire fuori una band altrettanto coriacea (se escludiamo i mitici Thin Lizzy e più recentemente, in ambito black metal, i Primordial).

E questo loro terzo album non ha deluso le mie aspettative. Inoltre questi Gama Bomb, mi hanno sorpreso per almeno un paio di motivi: tanto per cominciare la loro lodevole iniziativa (che si è rivelata anche un'ottima mossa commerciale) circa la pubblicazione di questo Tales From The Grave In Space, ovvero hanno dato la possibilità di scaricarlo completamente gratis (e legalmente) dal il sito della casa discografica che li pubblica (la Earache, una delle più importanti in ambito metal) e per chi invece compra il loro album in versione CD, daranno in omaggio, come premio di fedeltà, un EP chiamato Half Cut (è un termine in slang irlandese che significa ‘ubriaco') contenente altre cinque canzoni inedite. L'altra sorpresa riguarda il cantato: da un gruppo thrash irlandese mi aspettavo un tizio con la voce straziata e corrosa dal whisky, invece questo cantante fa addirittura degli acuti stile power metal! Ad ogni modo, anche quest'album è thrash ottantiano puro, di quello più veloce e scanzonato, dodici pezzi in mezz'ora.

La loro tematica principale è la fantascienza, l'horror e il catastrofismo da film di serie B (ma anche C e oltre) che questi ragazzi sicuramente vedono a vagonate (senza dimenticarci i film del compianto Ed Wood), come si capisce dal titolo dell'album e anche da canzoni come New Eliminatori Of Atlantis B.C., Escape From Scarecrow Mountain, Polterghost o Mummy Invasion, ma ci sono pezzi che sono pura goliardia demenziale come Mussolini Mosh e Last Ninjas Unite.
 Mirko Ciardi