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BACI RUBATI

(Baisers volés)

di François Truffaut (Francia 1968)
Con Jean-Pierre Léaud, Delphine Seyrig, Claude Jade, Michel Lonsdale, Harry-Max


Il giovane Antoine Doinel ha vent'anni quando viene espulso per instabilità di carattere dall'esercito nel quale si era arruolato volontario; l'entrata nelle forze armate aveva rappresentato per lui una possibilità di fuga da una cocente delusione amorosa, un'illusione che però ha solo rimandato lo scontro con la realtà, impersonata dalla donna amata con la quale Antoine cercherà di riallacciare i rapporti appena ottenuto il congedo.

 Baci rubati è il terzo episodio legato alla vita di Antoine Doinel, dopo I 400 colpi e il cortometraggio inserito all'interno dell'opera cumulativa L'amore a vent'anni, Antoine e Colette. Truffaut conduce il suo alter ego cinematografico Antoin Doinel, attraverso le fasi dell'esistenza lasciando che cambi e non resti sempre uguale a se stesso, ritroviamo infatti un Doinel pasticcione, inadeguato e sempre fuori posto dopo averlo conosciuto ne' "I 400 colpi" come ragazzino irrequieto e amante della letteratura; il personaggio, figlio del genio di Truffaut, è stato cresciuto dall'attore che lo interpreta : Jean-Pierre Léaud che lo ha reso molto simile a se stesso mentre crescevano insieme.
 

Ciò che non cambia mai nei film di Truffaut è la qualità, la conferma delle aspettative, Doinel, dolce e malinconico, cerca la soluzione delle problematiche nella semplicità, lasciando ai superficiali le soluzioni difficili.
L'attrice che affianca Jean-Pierre Léaud è Claude Jade che reciterà anche negli altri due film dedicati a Doinel "Non drammatizziamo ... è solo questione di corna" e "L'amore fugge".

Il film, girato nel 1968 in piena contestazione, nel vivo del maggio francese lascia la politica fuori dalla vita del protagonista che si districa tra un lavoro e l'altro senza sentirsi per questo, sfruttato; tuttavia Truffaut dedicò il lavoro stesso allo storico direttore della Cinémathèque Française Henry Langlois che era stato silurato da poco, contribuendo con Jean Luc Godard al suo rientro in carica tre mesi più tardi.

Il manifesto di questo capolavoro della commedia è il finale, un uomo si avvicina alla ragazza amata da Doinel e le fa una dichiarazione d'amore improbabile senza conoscerla, nessuno si stupisce, è tutto normale; l'uomo si volta e se ne va giurando di tornare...

L'inviato Morellik