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CHINATOWN

di Roman Polanski (USA 1974)
con Burt Young, Faye Dunaway, Jack Nicholson, John Huston, John Hillerman, Perry Lopez, Bruce Glover, Joe Mantell, Roy Jenson, Diane Ladd



I due protagonisti di "Chinatown" si prendono gioco l'una dell'altro, si inseguono in un gioco di intrighi e sotterfugi e forse si amano, ma lui non le darà mai del tu.

 Polanski, al settimo lungometraggio, rende omaggio alla migliore tradizione del cinema noir girando un film fortemente ispirato ai lavori dello scrittore statunitense Raymond Chandler, autore dei romanzi che hanno ispirato film del calibro de " Il grande sonno" di Howard Hawks e "La fiamma del peccato" di Billy Wilder.

Philip Marlowe, celebre personaggio creato dalla penna di Chandler, e J.J. Gittes, interpretato da un ottimo Jack Nicholson, sono entrambi investigatori privati affascinanti e padroni di una dialettica cinica e divertente, irrimediabilmente attratti da belle donne bisognose di aiuto.

 

Ambedue i detective con un passato nelle forze dell'ordine lavorano
per il gusto di farlo, perché sanno fare solo quello, senza pensare troppo al denaro avendo chiaro che il fine, in quel mestiere, è sopravvivere.

Il cast del film è eccezionale, a cominciare dall'attrice protagonista Faye Dunaway, che fornisce una prova eccezionale e rende ancora più inspiegabile come i registi hollywoodiani, negli ultimi anni, l'abbiano messa da parte preferendole attrici di minor valore.
Roman Polanki ha riservato al grande regista John Huston, che nella sua lunga carriera ha contribuito a rendere grande il noir, la parte di Noah Cross, un vecchio magnate privo di scrupoli, pronto a tutto pur di raggiungere i propri scopi.

Come spesso accade nelle pellicole del genere, la finzione cinematografica è molto più vicina alla realtà di quanto non si possa credere; Noah Cross ricorda molto da vicino la figura di William Mulholland, che fu l'ideatore, negli anni venti, dell'acquedotto che permise a Los Angeles di prosperare e che tanta parte ebbe in tutti gli intrighi e nella corruzione che accompagnarono la realizzazione di quell'immane opera, compreso il successivo disastro dovuto al cedimento di una diga che costò la vita a centinaia di persone.

Il film ricevette undici nomination agli Oscar del 1975, tra cui quelle per i due attori protagonisti, e vinse la statuetta per la sceneggiatura scritta dal prolifico scrittore californiano Robert Towne che poi, nel 1990, si occuperà anche del sequel di Chinatown: "Il grande inganno", film diretto dallo stesso Jack Nicholson.

Infine il vero attore principale di questo film è il quartiere di Los Angeles "Chinatown", che appare nel film solamente nelle immagini finali ma che, per tutta la durata della pellicola, affascina, atterrisce e ricorda allo spettatore che non potrà mai capirlo fino in fondo, che tutto quello che avviene a Chinatown rimane tra le sue strade ed i suoi palazzi senza possibilità di espiazione, come un macigno.

L'inviato Morellik