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ESPIAZIONE

(Atonement)

REGIA: Joe Wright
CAST: Keira Knightley, James McAvoy, Romola Garai, Brenda Blethyn, Vanessa Redgrave
NAZIONE: Gran Bretagna
ANNO: 2007
DURATA: 122 minuti




Espiazione, film di apertura della 64esima Mostra del cinema di Venezia è stato accolto con favore dalla critica e dal pubblico che già aveva apprezzato il primo film del regista inglese Joe Wright, Orgoglio e pregiudizio.
Il film narra la storia, ambientata negli anni trenta e quaranta del secolo scorso, di Cecilia, una ragazza appartenente all'alta borghesia inglese e di Robbie, il figlio della domestica, i due non hanno neanche il tempo di rendersi conto del fatto di essere innamorati l'uno dell'altra che l'incantesimo è rotto dalla fantasia perversa della sorella minore di Cecilia, la piccola Briony, che accusa Robbie di un crimine inesistente.

 A Briony, che all'epoca della denuncia ha soli tredici anni, spenderà il resto della vita nel tentativo di espiare quella colpa e cercherà di farlo privandosi dello status sociale di appartenenza e scrivendo un romanzo autobiografico nel quale rendere nota a tutti la sua menzogna.
Il cast degli attori non è decisamente esaltante, la sola Keira Knightley che aveva già collaborato con il regista in "Orgoglio e Pregiudizio" ha un certo spessore mentre James McAvoy ("L'ultimo re di Scozia", "Le cronache di Narnia") è decisamente poco espressivo e convincente.
 

Pochi minuti sullo schermo di Vanessa Redgrave, che interpreta una Briony vecchia e malata, fanno capire cosa voglia dire recitare ad alti livelli.
La sceneggiatura, tratta dal romanzo omonimo di Ian McEwan, è stata scritta da Christopher Hampton che ha compiuto un lavoro di mero adattamento cinematografico del testo letterario quasi che avesse paura di sciupare un bel lavoro e, come spesso accade in questi casi, il risultato è un testo forzato e, a tratti, indigesto.

Il regista, che dimostra delle notevoli capacità nel ritrarre il lato tragico dell'esistenza e la crudeltà della guerra non sembra altrettanto capace di raccontare le sciocchezze, non mostra il lato ironico della tragedia, prende tutto sul serio ed è a questa mancanza più che alle deficienze attoriali o fotografiche che è da imputare l'abisso che separa il bel romanzo dal film.
Tuttavia, ci sono dei momenti della storia che coinvolgono e fanno commuovere lo spettatore, il regista, romantico inguaribile, fa breccia nei cuori assetati di slanci passionali e disposti a chiudere un occhio sulla pochezza del film.

Del resto, non tutti possono essere Truffaut.

L'inviato Morellik