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FACTOTUM

(U.S.A.,Germania,Norvegia/2005)
di Bent Hamer
con Matt Dillon, Lili Taylor, Fisher Stevens, Marisa Tomei




Difficile scrivere di cinema, difficile anche rendere film qualcosa che è già scritto. Factotum trae la sua essenza, o almeno ci prova, dall'opera di Bukowsky, ma si prende sul serio, troppo.

Gli scenari sono riusciti, si respira per tutto il film l'aria malsana di una notte intrisa d'alcool; all'inizio ci sono situazioni che poi diventano noiose, apatia e sregolatezza fine a se stessa non rendono giustizia allo scrittore, e basta vedere il documentario su Bukowsky, che nel formato dvd accompagna il film, per capire che questo film all'autore non sarebbe piaciuto.
Leggere Bukowsky è rimanerne rapito nel bene e nel male,
addentrandosi nella psiche dell'autore non ammettendo a se stessi che ciò che si è capito è torbidamente reale, complici di quelle parole che corrono. 
 

Nel film invece no. Il protagonista interpretato dal bravo Matt Dillon sarebbe comunque stato diverso con una mano sicura alla regia, Dillon non decolla, e non lo fa per più di 90 minuti, passando in rassegna le sue barcollanti compagne di (s)ventura.
Le donne nel film sono sgraziate, soggetti che si scontrano con una palpabile misoginia, superficiali e sterili, e mai sapremo se era questa la reale intenzione della resa filmica, io spero di no, perché Bukowsky a modo suo aveva un'adorazione per le donne, che fossero quelle in carne ed ossa della sua vita, o che fossero le creature di carta da lui plasmate.

Un film tutto sommato che in un modo o nell'altro catalizza l'attenzione. Ma non basta.

Daniele Nuti