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IL DOLCE E L'AMARO

REGIA: Alessandro Porporati
CAST: Luigi Lo Cascio, Fabrizio Gifuni, Donatella Finocchiaro
ANNO: 2007
NAZIONE: Italia
DURATA: 98'



Secondo film dello sceneggiatore de "La Piovra" e "Lamerica", è un viaggio in vent'anni di Cosa Nostra visti attraverso gli occhi di un ragazzo palermitano, Saro Scordìa (Luigi Lo Cascio), che finirà inesorabilmente col fare i conti coi propri errori.

 La cura della fotografia è ottima e anche se la ricostruzione storica di ambienti e situazioni resta un po' in bilico tra anni '70 e '80 funziona molto bene, e soprattutto il merito va ad un come sempre straordinario Lo Cascio, che in certi momenti riesce pure a salvare vuoti narrativi con silenzi ed espressioni che dicono molto più di mille parole. La vicenda si sviluppa su temi consolidati già trattati con questo taglio, i richiami a Scorsese (Quei Bravi Ragazzi, Taxi Driver), Coppola (Il Padrino), e in una scena anche un riferimento accostabole al Leone di "C'era una volta in America", sono omaggi rigorosi ma un po' troppo persistenti soprattutto nel primo tempo del film, che per questo motivo è decisamente più impersonale rispetto alla seconda parte.  

E' infatti il secondo tempo a riservare le sorprese più imprevedibili e a portare lo spettatore in uno stato d'angoscia, la stessa che prova il protagonista, che ad un certo punto finisce col definirsi "un morto che cammina", vittima dei tradimenti degli "amici", vittima dei propri pentimenti, vittima di un malsano amore in bilico tra la ricerca di un equilibrio impossibile e una vita di pestaggi e violenze varie.

Per tutta la pellicola si affrontano gli aspetti della crudeltà intesa non solo come violenza, gratuita o premeditata non importa, ma anche come paura, fuga dalla realtà, ansia.
Un film nell'insieme ben riuscito, da amanti del genere e non, sicuramente una grande conferma.

Daniele Nuti