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IL PADRINO PARTE III

di Francis Ford Coppola (USA, 1990)
con Al Pacino, Diane Keaton, Andy Garcia, Sofia Coppola


L'interiorità del padrino Michael Corleone (Al Pacino), che già dal secondo capitolo della saga si era fatta strada, svelando i lati più sofferenti del protagonista, qui esplode con vera drammaticità, e il divario tra una vita di violenza e pentimenti e l'impossibilità di cambiare le cose diviene lo spettro silente di tutta la terza parte.


Anni '60, Michael è un uomo anziano e stanco, vorrebbe dare un nuovo senso alla propria famiglia cancellando le tracce di un passato malavitoso, ora è a capo di una grande attività legale e prodiga, e viene addirittura onorato con un altissimo riconoscimento dal Pontefice, ma nulla cambia come lui vorrebbe, ed entra in contatto, come sempre, coi lati più corrotti e malsani della società, senza possibilità di scelta.

I figli sono grandi, sua figlia (Sofia Coppola) segue le attività dell'industria del padre, mentre il figlio è diventato cantante lirico.

 
 

La new entry in questa storia è lo spietato Vincent (Andy Garcia), nipote di Michael, e sarà lui il suo successore, ed è qui che nulla cambierà, prenderà le redini di tutto, coi suoi metodi violenti si farà giustizia, difendendo il padrino da un tentativo di omicidio, ma dovrà rinunciare al cuore della cugina, e ciò finirà col renderlo ancora più freddo.

Il teatro è al centro di tutto, la cadenza è volutamente melodrammatica e sottolinea i fraseggi con stile unico, un Coppola che ha dato degno seguito ai primi due capitoli, e tutta la pellicola vale fosse solo per lo splendido finale. Uno stile unico e sette Nomination all'Oscar.

Daniele Nuti