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THE HURT LOCKER

Regia: Kathryn Bigelow
Anno: 2008
Durata: 130 minuti
Genere: Drammatico, Guerra
Cast:Jeremy Renner, Anthony Mackie, Brian Geraghty, Guy Pearce, Ralph Fiennes, David Morse, Evangeline Lilly, Christian Camargo


Davide vince ancora una volta contro il gigante Golia, è così infatti che si è conclusa, agli oscar di quest'anno, la sfida tra "The Hurt Locker" di Kathryn Bigelow e "Avatar" il super favorito colossal in 3d di James Cameron. La Bigelow può ritenersi doppiamente soddisfatta perché non solo si è portata a casa ben 6 statuette, tra cui miglior film e miglior regista, grazie ad una pellicola che nel 2008, anno di uscita del film, era passata inosservata riscuotendo scarso successo al botteghino, ma soprattuto la regista ex moglie di Cameron, quando si dice scherzo del destino, può essere felice del fatto di aver conquistato il titolo di prima donna premiata dall'Academy per la regia.

Il film della Bigelow, girato come un reportage, racconta la guerra in Iraq, senza però esprimere alcun giudizio, dal punto di vista di una squadra di artificieri, soldati la cui vita, come ricorda uno dei protagonisti, dipende dal lancio di un dado. Il film non si concentra però sulle scene d'azione tipiche dei film di guerra ma cattura l'attenzione dello spettatore attraverso sequenze cariche di suspense in cui i protagonisti si muovono tra i vicoli della città come astronauti sulla luna, protetti dai loro scafandri e spiati costantemente, attraverso le finestre dei palazzi, dai civili iracheni.
 

La Bigelow racconta la storia attraverso due punti di vista opposti: quello dell'incosciente sergente William James che, per soddisfare il suo bisogno costante di adrenalina, è disposto a rischiare mettendo a repentaglio la sua vita senza alcun rimorso verso la moglie e il figlio piccolo che lo attendono a casa; e quello del sergente JT Sanborn che invece, consapevole del pericolo e desideroso di tornare in patria per formarsi una famiglia e vivere tranquillamente, cerca di affrontare ogni situazione con la massima cautela.


Dal confronto tra i due protagonisti emergerà un finale del tutto inaspettato che prenderà le distanze dal tipico stereotipo del soldato che una volta tornato dalla guerra si macera nei sensi di colpa ubriacandosi per dimenticare, l'eroe di "The Hurt Locker" al contrario vive della guerra tanto da sentirsi maggiormente a proprio agio vicino ad un ordigno che sta per esplodere piuttosto che in un supermercato difronte a scaffali straripanti di scatole di cereali.

Claudia Bucci