Questa volta Andrew Bird ha tirato fuori la sua personalità irlandese, meravigliandoci con pezzi un po' fuori dal consueto repertorio birdiano.
Apre il concerto senza band, con il solo ausilio del suo violino e di un metallofono, interpretando Hole In The Ocean Floor, brano contenuto nel suo ultimo album Break It Yourself, per poi passare sempre in solitaria alla sua famosissima Why?, contenuta nell'album Andrew Bird's Bowl Of Fire The Swimming Hour.
Poi finalmente arriva il gruppo e Bird prende la chitarra stupendoci di saperla usare con lo stesso magico tocco che lo contraddistingue quando suona il violino. Il pubblico milanese ride quando Andrew Bird fa quelle sue espressioni stralunate, scattose, quasi come se fosse un bambino che si muove durante il sonno.
Andrew Bird ancora una volta ha dato prova della sua arte e di come riesce a giocarci, regalandoci sorrisi e grandi emozioni. Quasi alla fine del concerto Bird e la sua band prendono posto in una postazione acustica, con un solo microfono panoramico al centro, un contrabbasso, una sorta di charango e il violino del leader, ed è qui che Bird tira fuori la sua personalità nascosta di cui parlavo all'inizio, annunciando il prossimo lavoro discografico e facendo ascoltare un nuovo pezzo, con arrangiamento folk irlandese.
Insomma un bel concerto a Milano, peccato...., magari l'avesse programmato più al centro Italia, anziché al nord più persone sarebbero riuscite a vederlo. Comunque Radiogas c'era!!!! E come tutti i fans di Andrew Bird, anche noi attendiamo con trepidazione il nuovo lavoro discografico.
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