Anno di pubblicazione: 2014 Provenienza: U.S.A. Genere: noise rock, math rock Voto: *** Brano migliore: Dude Incredible
Commento: A venti anni dall'esordio e ad oltre sette dall'ultima apparizione, tornano gli Shellac di Steve Albini. Trattandosi di un gruppo fondato da una leggenda vivente del noise rock, che parimenti è stato uno dei principali artefici della nascita del math rock (insieme ai No Means No), il ritorno sulle scene dovrebbe essere un vero e proprio avvenimento. Invece la band di Chicago licenzia un dischetto cortissimo e quasi svogliato, che di fatto si limita a ripercorrere gli stessi sentieri che hanno già fatto storia. I riff geometrici della chitarra di Albini continuano a scontrarsi più che ad affiancarsi alle parti di batteria di Todd Trainer, le urla sono sempre vicine all'hardcore punk, le concessioni al mercato sono sempre vicine allo zero, la sporcizia sonora è vicino al limite tollerabile. Un altro disco degli Shellac, né più né meno. Mai avrei pensato che un giorno ne sarei rimasto quasi annoiato.
Assomiglia a: Storm And Stress, Big Black Dove ascoltarlo: sulla sommità della Rocca di Gibilterra. |