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LA CREAZIONE - Edward O. Wilson

Il più grande entomologo vivente lancia una dura accusa e avverte: sarà estinzione

PADRONI DEL MONDO

La razza umana, ignorante e pericolosa

di David Fiesoli

I Greci la chiamavano hybris, ovvero tracotanza, presunzione, superamento del sacro limite: supremo peccato, insopportabile agli Dei che lo punivano con ferocia. La razza umana è la perfetta rappesentazione di questo peccato, che è mortale perchè determina la scomparsa di intere specie, di interi ecosistemi, e, alla lunga, anche dell'uomo stesso. Edward O. Wilson è il più grande entomologo vivente, ha studiato gli insetti per una vita, scoprendo molte cose ma soprattutto rendendosi conto di quanto resta da scoprire. Eppure, l'uomo si comporta come se conoscesse tutti i meccanismi che regolano la vita sulla Terra, e potesse disporne a piacimento.
 
 Quella di Wilson è una dura accusa scritta in punta di penna, con gentilezza e compassione. Il destinatario primo di questo libro è un Reverendo immaginario a cui Wilson indirizza una lettera lunga duecento pagine in cui spiega l'impoverimento della Terra a causa dell'uomo, che si crede, come dottrina religiosa insegna, il centro dell'Universo e la creatura prediletta da Dio, destinata a dominare il resto dei viventi.








Ma Wilson sottolinea con forza che non sappiamo nemmeno cosa accade alla maggior parte delle altre forme di vita, perchè ne ignoriamo perfino l'esistenza: probabilmente meno del dieci per cento delle specie sono note alla scienza, e appena l'uno per cento sono state oggetto di uno studio che sia andato al di là di una semplice descrizione anatomica e di poche osservazioni biologiche: il numero degli organismi scoperti fino ad oggi, microrganismi compresi, si attesta sul milione e mezzo di specie, ma le stime del numero effettivo di specie viventi va da quattro a centododici milioni, a seconda del metodo usato. Nonostante la lentezza delle esplorazioni, i biologi hanno scoperto che la biodiversità del nostro pianeta è assai più ricca di quanto si sospettasse. E che sta scomparendo a ritmo sempre più rapido a causa della distruzione degli habitat operata direttamente dall'uomo o indirettamente dal cambiamento climatico in corso, dalle specie invasive, dall'inquinamento e dal sovrasfruttamento delle risorse naturali. Un saccheggio che se non viene fermato porterà alla sparizione della metà delle specie di piante e animali sulla Terra entro la fine del secolo. Lo scienziato si rivolge quindi all'immaginario reverendo e gli dice: siamo solo una dellle molte specie di un pianeta poco conosciuto, tutto lì. La concenzione antropocentrica del mondo ci ucciderà, perchè il pianeta in cui viviamo, e che non conosciamo, un giorno ci scrollerà da dosso.

EDWARD O. WILSON
"La creazione"
Adelphi, pp.198
euro 19