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IL TEATRO DEGLI ORRORI Il mondo nuovo

 

Anno di pubblicazione: 2012

 

Provenienza: Italia

 

Genere: domanda da panico.

 

Voto: ***1/2

 

Brani migliori: Io cerco te, Gli stati uniti d'Africa, Ion

 

Quello che mi è arrivato prima in testa, è stato Ion. Già dalle prime linee, no? La tua pelle non c'è più. Ion Cazacu era un operaio rumeno ucciso dal suo "padrone" nel 2000, a Varese: gli diedero fuoco perché aveva osato chiedere di essere pagato. Cose così non si fanno. Eppure Ion è una canzone talmente bella che non può non ricordarci il signor Poe, ritratto così bene nel film uscito da poco, The Raven, mentre spiega a una donna quanto la sua definizione di un'ape (cosuccia stilla miele) faccia paura, per il semplice fatto di aver trasformato la bellezza della natura in un ingranaggio di produzione. E' cos' che funziona, Il Teatro degli orrori: ascoltare un disco significa fare un ripasso mentale di realtà crudele. Ed è così che deve essere, non viviamo coi Mini Pony. Il mondo nuovo ospita una serie di canzoni mica da ridere: Io cerco te resta, sicuramente, uno dei cavalli i battaglia dell'album, ma anche Cuore d'oceano, con la collaborazione inedita di Caparezza, non lascia indifferenti: "Io fuggo dal dopoguerra/ dalla mia terra/ si ma com'è finita/ è finita che ingoio alghe e sabbia/ orgoglio ed anche rabbia". Gli Stati uniti d'Africa riportano il problema dello sfruttamento del petrolio africano sotto i riflettori, con un'apertura che spiega come "L'Ente Nazionale Idrocarburi non mi prende sul serio". Ed è vero, non ci prende sul serio. Non prende sul serio nessuno, ne il delta del Niger completamente inquinato, ne chi ci vive, ne noi. Perché dovrebbe, in fondo? "Gli Stati uniti d'Africa non si faranno mai, e poi mai".

Assomiglia a: La Cura Ludovico di Arancia Meccanica

Dove ascoltarlo: ottima domanda. Fate vobis.

 

 Valentina Ceccatelli