Anno di pubblicazione: 2016 Provenienza: Italia Genere: indie rock Voto: **** Brano migliore: Roma stasera
Commento: Leader e polistrumentista (batteria, chitarra e tastiere) dei toscani Criminal Jokers, Francesco Motta approda all'esordio solista con una forza ed una rabbia che sarebbero prerogativa degli album epocali. In effetti La fine dei vent'anni rappresenta una bellissima e disillusa fotografia della fine del boom dell'indie rock. Motta riveste i propri brani di un sottile strato di folk rock, scrivendo canzoni che sono di fatto degli "anti - inni generazionali". E lui sembra il tipico antieroe, di quelli che ti dicono in faccia le verità più scomode, quelle che non vorresti ascoltare per tutto l'oro del mondo. Avrei tanto voluto che la "grunge generation" avesse avuto un piccolo profeta italiano che ne sancisse finalmente la fine. Noi ce ne accorgemmo dolorosamente da soli parecchi anni dopo il suicidio di Kurt Cobain. Ovviamente sto divagando un po' troppo e quindi concludo segnalandovi alcune canzoni veramente notevoli: Del tempo che passa la felicità, La fine dei vent'anni, Sei bella davvero, Roma stasera, Mio padre era comunista, Una maternità ed Abbiamo vinto un'altra guerra. Sono sette canzoni sulle dieci presenti. Veramente niente male.
Assomiglia a: Flor, Zen Circus, Il Pan del Diavolo Dove ascoltarlo: dallo psicologo. |