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PIET MONDRIAN Misantropicana

Urtovox, 2010

Pezzi migliori: Report # 1, Apocalippo, Lascia perdere

"Ci sono cose per cui vale la pena vivere, e il sesso non è una di queste. Il sesso ci riproduce ed è un male, soprattutto se uno è cattolico". E' una delle frasi che i Piet Mondrian cantano in "Apocalippo", il singolo che ha lanciato il loro primo album "Misantropicana". Attualissimo:, bisognerebbe regalarne copie a Papi e al Papa .Questo tanto per capire subito qual è la cifra di questo duo caustico, cinico e ironico, formato da Michele Baldini, voce profonda, ieratico e magrissimo con gli occhiali da nerd, e Caterina Polidori, voce suadente, volto d'angelo e presenza più che morbida alle tastiere. Il salto in avanti lo hanno fatto da quando Paolo Naselli Flores li ha presi sotto l'ala della Urtovox, e ha promosso un album che lascia senza fiato per il crudo realismo di cui è impregnato, nella musica e nei testi. Si chiamano Piet Mondrian perchè Il loro ispiratore è per l'appunto il grande pittore astratto omonimo, che ebbe modo di rivoluzionare ad inizio del XX secolo i concetti di spazio, forma, bellezza, riprendendo il semplice accostamento di linee rette e colori primari. Mai nome di band fu più azzeccato, e coerente con l'opera di scarnificazione musicale che il duo toscano opera nei confronti del panorama socio-politico che ci affoga nel fango. Ma non solo: è un disco che lascia poche speranze alla bontà intrinseca dell'umanità intera, come fosse soltanto una grande panzana, sbugiardata dalla Storia ("Il nostro impegno per la salvaguardia del mondo è fallito fin nel profondo"). Ma non si tratta mai di piangersi addosso: è una divertita lucidità quella che attraversa i Piet Mondrian, una mancanza di risposte consolatorie come un obiettivo che fotografa la realtà senza infingimento alcuno. Tredici tracce piene di ritmo, satiriche, intelligenti, decisamente misantrope ma con un retrogusto di speranza: come dire, speriamo presto di poter cantare, per esempio, di una salvifica rivoluzione.
 David Drago