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Michel Portal – Dejarme Solo!

 Le "pietre miliari jazz" di Radiogas
 
Anno di pubblicazione: 1979

 

Brani: En El Campo / Desert Sun / African Ritual / Give Me A Chance / Buffone / Tenoras / Dejarme Solo! / Bat Sarrou

 

Musicisti: Michel Portal: alto e tenor sax, clarinet, bandoneon, percussions

 


Michel Portal è uno dei più rinomati polistrumentisti della lunga storia del jazz. Benché conosciuto soprattutto per la sua abilità al clarinetto, strumento in cui eccelle e con il quale ha realizzato alcune pagine indimenticabili in compagnia del connazionale fisarmonicista Richard Galliano, di fatto suona qualsiasi tipo di strumento ad ancia, di percussione e la fisarmonica. A livello strumentale è dunque un gigante, ma la critica non lo ha mai considerato molto bene a livello compositivo. Del resto Portal è caratterizzato dal peggiore dei peccati originali per un jazzista: è diplomato al prestigioso conservatorio di Parigi ed ha iniziato la carriera nell'avanguardia classica, passando all'improvvisazione solo in seguito. Un musicista dunque forse troppo strutturato per essere anche espressivo. Ebbene questo Dejarme Solo!, album che Portal registrò in solitaria nel 1979, all'età di 44 anni, ci mostra un musicista di primissimo livello, capace di elevare la propria arte ben sopra certi sterili pregiudizi.

E' un album con sette frammenti che potremmo definire brevi ed un brano più lungo (African Ritual che sfiora i sette minuti di durata) in cui il nostro si cimenta in una sorta di ininterrotta litania free jazz (eppure melodica) con echi fusion ed etnici. La qualità e l'omogeneità dei brani è di altissimo livello e dona all'ascoltatore una gamma completa dei colori e dei sapori delle varie culture che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Portal dimostra di essere un solista rigoroso nella sua ricerca di una strada avanguardista verso il cuore della materia improvvisativa, ma insieme risulta anche appassionato come solo i latini riescono ad essere. L'abilità di orchestrazione è impressionante: Portal sovraincide vari strati di partiture fiatistiche creando un ipnotico tappeto ritmico che diventa addirittura esaltante quando entra in gioco, come nella già menzionata African Ritual, il clarinetto basso. Merita di essere ascoltata con attenzione soprattutto la suggestiva Give Me A Chance.

Da queste parti sarebbero passati diversi anni dopo jazzisti più noti come McCoy Tyner e Joseph Zawinul, Michel Portal però ci era arrivato prima.

 Lorenzo Allori