Anno di pubblicazione: 2016 Provenienza: Gran Bretagna Genere: progressive rock Voto: ***1/2 Brano migliore: The Underfall Yard
Commento: Dopo oltre venti anni di carriera e ben diciassette di assenza dai palchi, i Big Big Train hanno licenziato questo doppio dal vivo, che li rilancia come massimi alfieri del prog più passatista in circolazione. I riferimenti maggiori della loro musica sono sempre stati senza dubbio i Genesis di Nursery Crime e Foxtrot o i Marillion dell'era Fish. La voce del cantante (e flautista) David Langdon ha in effetti più di qualche punto di contatto con l'originale "gabrieliano", mentre l'unica rilevante differenza rispetto agli illustri predecessori riguarda l'utilizzo massiccio dei fiati, ad arricchire i classici tappeti di mellotron ed arpeggi di chitarra a dodici corde. Niente da dire sulla qualità delle composizioni (in particolare autentiche prove di forza come The Underfall Yard e Hedgerow), ma se si ricercasse per caso un sound un minimo innovativo, occorrerebbe fuggire dai Big Big Train come si potrebbe fare con la peste bubbonica.
Assomiglia a: vedi sopra. Dove ascoltarlo: Sul palco del Kings Place di Londra (perché poi chissà quando ricapiterà). |