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COWBOY JUNKIES Demons

 

Anno di pubblicazione: 2011

Provenienza: Canada

Genere: classic rock

Voto: ***1/2

Brano migliore: Strange Language

 

Commento; Vic Chesnutt (1964 – 2009) è stato uno dei talenti più puri del cantautorato americano degli ultimi venticinque anni. Nato e cresciuto nella fertile scena musicale di Athens (Georgia), Chesnutt si è fatto conoscere grazie a numerose collaborazioni prestigiose (R.E.M., Widespread Panic, Silver Mount Zion Memorial Orchestra ed appunto Cowboy Junkies) e ad una musica fragile, sempre nell’atto di spezzarsi per sempre. La sua triste storia ha fatto il giro del mondo: paraplegico dopo un incidente automobilistico e per tutta la vita soggetto ad abuso di alcol ed antidolorifici, alla fine Chesnutt si è suicidato un paio di anni fa.

I Cowboy Junkies hanno quindi deciso di esorcizzare i propri demoni e quelli dell’amico Vic con questo bell’omaggio, in cui reintepretano undici canzoni scritte da Chesnutt. Rispetto alle precedenti scialbe prove del gruppo dei fratelli Timmins, qui la musica non è per niente scialba, anzi tocca più di una volta il cuore. La voce di Margo è sempre un incanto senza tempo, ma anche la chitarra del fratello ringhia come all’inizio della carriera (tipo cover di Sweet Jane, per capirci). Ascoltatevi le splendide Wrong Piano, Ladle e Strange Language e capirete che c’è sempre posto, anche in questo 2011 superficialotto, per il cantautorato rock che parla della difficoltà di vivere.


Assomiglia a: Come sapete i Junkies hanno uno stile immediatamente riconoscibile, ma qui potrebbero ricordare i Giant Sand o I Willard Grant Conspiracy.


Dove ascoltarlo: in una baita in montagna, con il calore della musica a sostituire camino acceso e coperta di lana.

 Lorenzo Allori