Anno di pubblicazione: 2016 Provenienza: U.S.A. Genere: shoegaze, dark wave Voto: ***1/2 Brano migliore: Bent (Roi's Song)
Commento: Zachary Cole Smith, chitarrista newyorkese, è uno dei più apprezzati turnisti della scena indie rock americana. Da oggi però non basta questa definizione a spiegarne la storia musicale. Il suo progetto DIIV, giunto al secondo album, spicca letteralmente il volo con questa lunga epopea sospesa tra vibrazioni dark e riverberi shoegaze. Smith ed i suoi musicisti parlano di legalizzazione delle droghe, si cibano del rock anni '80 e citano senza troppi pudori dal passato più o meno recente (Pere Ubu e Sonic Youth fanno parte degli affettuosi rimandi che si percepiscono qua e là). Di fatto realizzano un disco sorprendente, che si allontana dal modello nirvaniano degli esordi, per gettarsi a capofitto nelle onde dell'Oceano che porta fino in Inghilterra. Avrebbe giovato solo una maggiore concisione e scelta dei pezzi.
Assomiglia a: Porl Thompson ingobbito che suona l'interminabile assolo di chitarra di A Forest....dissolvenza....adesso sul palco i My Bloody Valentine hanno preso il posto dei Cure. Dove ascoltarlo: nei corridoi deserti di un grande hotel di lusso. |