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JOSH TEXAS PEARSON Last Of The Country Gentlemen

 

Anno di pubblicazione: 2011

Provenienza: U.S.A.

Genere: folk

Voto: ****

Brano migliore: Woman When I’ve Raised Hell

 

Commento: E’ un personaggio in Europa ed Australia Josh T. Pearson, ma non ha mai sfondato in patria. Eppure le storie che racconta hanno uno spessore letterario ed un humor così nero che potrebbero essere uscite da qualche episodio della letteratura americana degli ultimi anni. Last Of The Country Gentlemen è uno dei dischi più ostici in cui mi sono imbattuto negli ultimi mesi: le canzoni sono accompagnate dalla sola chitarra acustica, con l’ausilio di qualche intervento di violino ed armonica; inoltre sono lunghissime (ben 58 minuti con sole sette canzoni). Roba da far sembrare The Ghost Of Tom Joad di Springsteen un disco pop. Piano piano il talento indubbio di questo allampanato sosia di Gesù Cristo conquista l’ascoltatore, con un’intensità che è raro trovare nella musica folk contemporanea. Storie tristissime e grande abilità di arrangiamenti per titoli che sono quanto di meglio si possa pretendere al giorno d’oggi. Sweetheart I Ain’t Your Christ, Woman When I’ve Raised Hell, Honeymoon’s Great Wish You Were Her e Country Dumb equivalgono ad un biglietto di andata e ritorno per l’inferno.

 

Assomiglia a: Todd Snider per il senso dell’umorismo, Micah P. Hinson per l’emotività, Nick Cave per lo spessore delle storie raccontate, leggere come piume di piombo.

 

Dove ascoltarlo: nell’atrio di una qualche stazione europea. L’homeless che suona somiglia stranamente al tizio sulla copertina del disco.

 Lorenzo Allori