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Jack O’ The Clock – Repetitions Of The Old City vol. I

Anno di pubblicazione: 2016

Provenienza: U.S.A.

Genere: progressive rock

Voto: ****

Brano migliore: When The Door Opens, It Opens On Everything


Commento: I californiani Jack O' The Clock sono la più inafferrabile prog band esistente oggi al mondo. Un gruppo che, fin dai suoi primi vagiti, ha posto la raffinata scena di Canterbury come punto di riferimento. Questo Repetitions Of The Old City (l'uscita del secondo volume si dice sia imminente) sposta leggermente il tiro, risultando il disco più fruibile della loro giovane carriera. Le complesse partiture della band, quasi sempre guidate dalle evoluzioni del violino elettrico (bravissima Emily Packard), infatti sono state spostate in ambiti più folk, con una maggiore ricchezza melodica di contorno (Epistemology / Even Keel). Certo non mancano suite più impegnative, come When The Door Opens, It Opens On Everything, che sembra un luogo immaginario in cui felicemente si incontrano Henry Cow, Hatfield & The North, Jethro Tull, il Kevin Ayers del periodo con i Whole World ed i primi Family, oppure una Fighting The Doughboy, che tradisce evidenti ascendenze zappiane. Difficile fare meglio di così nell'ambito delle proposte progressive contemporanee.


Assomiglia a: vedi sopra.

Dove ascoltarlo: in un negozio di dischi di Canterbury, che esporrà per errore Repetitions Of The Old City nella vetrina delle "glorie locali".