Commento: Sufjan Stevens è uno bravo, il problema è che lo sa fin troppo bene anche lui. In ogni suo disco deve sempre e comunque dimostrare di essere fuori dal coro. Questo The Age Of Adz è l'esemplificazione migliore delle sue incredibili doti, ma anche dei suoi evidenti limiti. L'arrogante Stevens infarcisce le canzoni di strati e strati di cori, loop elettronici, partiture per orchestra sinfonica: un'orgia barocca che mette a dura prova l'ascoltatore. Se però avrete pazienza, vi conquisterà senza appello. La maggior parte dei musicisti di oggi, con le idee melodiche contenute nelle prime cinque canzoni dell'album ci avrebbero campato sopra per almeno venti anni. Sprecone, ma adorabile.
Assomiglia a: The Fiery Furnacies
Dove ascoltarlo: in un capannone abbandonato in cui si balla la break dance.