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The Walkmen - Lisbon

 

Anno di pubblicazione: Settembre 2010

Etichetta: Fat Possum Records

Provenienza: U.S.A.

Genere: Indie Rock

Voto: *** ½

Brani migliori: Juveniles, Stranded, Lisbon, Victory.

 
 

Dopo cinque album osannati da pubblico e critica (che li ha più volte paragonati ai più noti Strokes, e vocalmente ai Cure di Robert Smith), ecco che i Walkmen tornano con un nuovo lavoro, assai distante dai precedenti, optando questa volta per un suono meno rock e distorto, a favore di un'atmosfera assolata ed estiva, in fin dei conti europea, prefetta per descrivere in musica Lisbona, città a cui l'album è dedicato sin dal titolo, Lisbon per l'appunto.

Come per tutti i gruppi a un certo punto arriva (o dovrebbe arrivare) il cosiddetto album della maturità, e probabilmente per i Walkmen quest'album è proprio Lisbon.

La voce di Leithauser si è fatta meno roca e urlata, assumendo valenze teatrali da cantastorie, il ritmo dei brani, per quanto a volte sostenuto, sembra dilatarsi in una parentesi atemporale, suggerendo ricordi sbiaditi. A farla da padrone, oltre la voce, è sicuramente la chitarra, elettrica e acustica, esplorata in tutte le sue sfumature.

Oltre questo, in Lisbon c'è molto di più, cioè un po' di tutto: dalla pomposità orchestrale di un anthem come Stranded (primo singolo estratto dall'album), all'andamento malinconico di Juveniles e della title track, Lisbon, in cui la voce di Leithauser sembra a tratti perdersi tra le stratificazioni sonore; c'è poi il ritmo incalzante di Angela Surf City e Blue As Your Blood, e la prova "cantautoriale" di While I Shovel The Snow; ed infine c'è anche un immancabile tocco di colore vintage, dal sapore indiscutibilmente anni Cinquanta, presente soprattutto in Victory e nei cori ovattati di Torch Song.

Insomma Lisbon è un album dalle molteplici sfaccettature, sotteso però in un equilibrio perfetto, e, grazie a un forte senso unitario, non ci troviamo mai di fronte e dejavu del tipo "suona come": dal primo all'ultimo minuto siamo assolutamente sicuri di ascoltare i Walkmen con il loro stile ricercato, affascinante e maturo.

 

 Francesca Ferrari