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Wolf People – Ruins

Anno di pubblicazione: 2016

Provenienza: Gran Bretagna

Genere: psichedelia, folk, hard rock

Voto: ***1/2

Brano migliore: Kingfisher


Commento: Sono passati già diversi anni da quando Fain (2013) stupì, con la propria originalità, molti appassionati di musica. Nel frattempo il sound proposto dai Wolf People, un ibrido inafferrabile di psycho folk, space rock, progressive e hard rock molto passatista, è divenuto patrimonio di molte altre band sparse per il globo. Tutta la differenza del mondo la fa però l'innata capacità della band britannica di scrivere grandi canzoni. Per questo motivo anche Ruins risulta un grande album, capace di non destare nessun tipo di nostalgia verso la stagione d'oro degli anni '70 e solo un filo inferiore all'illustre predecessore. Le canzoni si susseguono tutte molto gradevoli e lasciano presagire un ulteriore futuro ammorbidimento dello stile del gruppo (menzione particolare per la bellissima Kingfisher, suddivisa in tre parti e per il singolo Ninth Night). Poco male, purché la qualità resti su questi livelli.


Assomiglia a: Wishbone Ash, Atomic Rooster, Pontiak

Dove ascoltarlo: nel mezzo di un parco archeologico.

 Lorenzo Allori